4 Settembre 2020 - 12:31

Regionali: centrosinistra contro il centrodestra e il M5S sempre fuori gioco

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Mancano davvero pochi giorni alle Regionali 2020 che vedono la secolare sfida tra destra e sinistra. Fuori dai giochi il M5S, sempre più isolato

Sette regioni, diciotto milioni di elettori, tante partite in gioco. Il voto che si terrà il 20 e 21 settembre, rigorosamente con mascherina e ben distanziati, non servirà solo e soprattutto a rinnovare i governatori di Liguria, Toscana, Veneto, Campania, Puglia, Marche e Valle d’Aosta. Perché come spesso succede in ballo ci sono i destini di alcuni leader di partito, gli equilibri all’interno della maggioranza e, secondo alcuni, anche la tenuta del governo Conte. Le regionali 2020 sono un evento da seguire con attenzione per capire il futuro del governo.

Di seguito si riportano regione per regione i candidati con i relativi sondaggi di queste regionali 2020.

Campania

E’ probabilmente questa, l’unica regione che potrebbe vedere il centrosinistra vincente. Nel periodo del lockdown, tutti i sondaggi elettorali hanno dato per super favorito il governatore uscente del PD Vincenzo De Luca. I punti di vantaggio, secondo l’ultimo sondaggio SWG, sono mediamente di 22 punti sul candidato del centrodestra in quota Forza Italia, Stefano Caldoro e addirittura di 40 punti sulla candidata del M5S Valeria Ciarambino.

Liguria

In Liguria si metterà di nuovo alla prova l’alleanza Pd-M5s, asse portante del governo. Dopo il via libera incassato dalla votazione su Rousseau dalla base grillina, il Movimento 5 stelle si mette alla prova in una delle sue regioni simbolo, testando se la spinta ottenuta dai militanti a proseguire la liaison con i dem regge alla prova delle urne. Ma sembra proprio questa alleanza con i dem a spingere alla rielezione del presidente uscente Giovanni Toti. II sondaggio gli assegna tra il 54-58% mentre il concorrente più temibile, cioè Ferruccio Sansa, unico candidato unitario Pd-M5s, si ferma tra il 37-41%.

Marche

Fino a qualche tempo fa, la partita tra il candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi e quello del centrodestra Francesco Acquaroli, sembrava tutta da giocare. Tuttavia, gli ultimi sondaggi elettorali lasciano pensare che la regione Marche, in mano al centrosinistra dal 1970, potrebbe finire al centrodestra. Le ultime intenzioni di voto indicano Acquaroli tra il 43%-47% e Mangialardi tra il 35%-39%, lontano il candidato del M5S Mercorelli tra il 13%-17%.

Toscana

Situazione più incerta in Toscana: il candidato del centrosinistra Eugenio Giani è tra il 42-46% ma è tallonato dalla sfidante del centrodestra Susanna Ceccardi, fortemente voluta da Matteo Salvini, che fa registrare un consenso tra il 39-43%.

Veneto

Gli avversari del presidente uscente del Veneto Luca Zaia non hanno mai avuto una sola speranza di insidiare la poltrona del governatore di centrodestra. Basti pensare che l’avversario principale è Arturo Lorenzoni del centrosinistra, il cui svantaggio è di circa 50 punti, per il terzo posto sono in lizza Enrico Cappelletti del M5S che sembra leggermente favorito sulla candidata di Italia Viva. Insomma è altamente probabile che Zaia venga ricandidato per la terza volta consecutiva.

Puglia

Se l‘emergenza covid ha premiato in altre regioni i presidenti uscenti lo stesso non si può dire in Puglia. Il candidato del centrodestra Raffaele Fitto è avanti con il 39-43% seguito dal presidente uscente Emiliano che varia il consenso tra il 36-40%. Il candidato di centrodestra (39,6%) è sostenuto da una coalizione compatta, ma il governatore uscente recupera (38,2%) grazie a 14 liste acchiappavoti.