L’arte di Renato Guttuso incontra la politica: a Torino una mostra in occasione del cinquantenario del ’68
È la politica il tema protagonista della mostra dal titolo “
Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68” allestita alla
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (
GAM) di Torino e dedicata a uno dei pittori più attenti alla politica, Renato Guttuso. L’esposizione, curata da Pier Giovanni Castagnoli in collaborazione con gli Archivi Guttuso, è costituita da circa 60 opere di diverse collezioni europee pubbliche e private. Tra le opere più celebri presenti in mostra si contraddistinguono
Fucilazione in campagna (1938) ispirata alla fucilazione di Federico Garcia Lorca e
Gott mit uns (1944) dedicato alle atrocità naziste. Nel cinquantesimo anniversario della
rivoluzione d’ottobre, nel 1967, Guttuso scriveva su
Rinascita, rivista politico-culturale del
Partito Comunista Italiano, un articolo intitolato
Avanguardie e Rivoluzione in cui riconosceva, nella rivoluzione, il fondamento di una nuova cultura. Pittore dall’animo rivoluzionario, Guttuso tentava di trasmettere con la sua creatività e la sua arte i valori civili, morali e politici in cui fortemente credeva come si può cogliere in
Vietnam (1965),
Giovani innamorati (1969) e
Funerali di Togliatti (1972). Sono inoltre presenti
Lotta di minatori (1947),
Marsigliese contadina (1948) e opere di differente tema come paesaggi, ritratti, nature morte, interni e scene di conversazione. Tra questi si elencano:
Natura morta con lampada,
La finestra blu,
Balcone e
Donna alla finestra. L’esposizione, disponibile fino al
24 giugno, è corredata di un
catalogo, edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.