27 Febbraio 2018 - 09:32

Renato Guttuso, l’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ‘68

GAM

L’arte di Renato Guttuso incontra la politica: a Torino una mostra in occasione del cinquantenario del ’68

È la politica il tema protagonista della mostra dal titolo “Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68” allestita alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM) di Torino e dedicata a uno dei pittori più attenti alla politica, Renato Guttuso.

L’esposizione, curata da Pier Giovanni Castagnoli in collaborazione con gli Archivi Guttuso, è costituita da circa 60 opere di diverse collezioni europee pubbliche e private. Tra le opere più celebri presenti in mostra si contraddistinguono Fucilazione in campagna (1938) ispirata alla fucilazione di Federico Garcia Lorca e Gott mit uns (1944) dedicato alle atrocità naziste.

Nel cinquantesimo anniversario della rivoluzione d’ottobre, nel 1967, Guttuso scriveva su Rinascita, rivista politico-culturale del Partito Comunista Italiano, un articolo intitolato Avanguardie e Rivoluzione in cui riconosceva, nella rivoluzione, il fondamento di una nuova cultura.

Pittore dall’animo rivoluzionario, Guttuso tentava di trasmettere con la sua creatività e la sua arte i valori civili, morali e politici in cui fortemente credeva come si può cogliere in Vietnam (1965), Giovani innamorati (1969) e Funerali di Togliatti (1972).

Sono inoltre presenti Lotta di minatori (1947), Marsigliese contadina (1948) e opere di differente tema come paesaggi, ritratti, nature morte, interni e scene di conversazione. Tra questi si elencano: Natura morta con lampada, La finestra blu, Balcone e Donna alla finestra.

L’esposizione, disponibile fino al 24 giugno, è corredata di un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.

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