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Renzi: “Non lascio la politica, chi tace è complice del Governo”

Dal palco della Festa dell’Unità nazionale a Ravenna, l’ex segretario del PD ha lanciato un appello all’unità del Partito, contro le sfide per la tenuta democratica del Paese

Matteo Renzi, l’ex segretario del Partito Democratico dimessosi dopo l’esito disastroso delle elezioni politiche del 4 marzo, è tornato a intervenire oggi dal palco della Festa dell’Unità nazionale di Ravenna. Dopo aver proclamato unità all’interno del PD, ha parlato dell’importanza di un soggetto come il Partito Democratico in questa fase politica.
Alle primarie votate chi vi pare, ma nessuno si permetta di tirarsi indietro. È in gioco la tenuta democratica del Paese e chi tace è complice. Io ci sono, anche se non sono il candidato sono orgoglioso di fare parte di questa comunità. Il primo dovere che sento è quello di restare in campo insieme a voi perché l’Italia abbia la forza di farla finita con questo Governo, lo faccio insieme a voi“.

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Del Governo ha criticato l’atteggiamento populista, facendo inoltre notare come su molti temi la maggioranza abbia già fatto dietrofront per finire a fare le stesse cose dello scorso esecutivo (vaccini manovra economica, ad esempio). “Hanno giocato sull’antipolitica, ci hanno accusato di lucrare sulla pelle dei bambini, poi hanno preso i nostri 12 decreti legge ed hanno fatto tutto quello che volevamo fare noi.” ha infatti dichiarato l’ex premier.

Non sono mancate, inoltre, stoccate sul caso Ilva al Movimento 5 Stelle: “Hanno detto in campagna elettorale: ‘Vinciamo noi e chiudiamo l’Ilva’. Due giorni fa i deputati del M5s sono stati costretti a fuggire dalla manifestazione di Taranto“; così come dure critiche alla gestione del fenomeno migratorio da parte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Non hanno bloccato l’immigrazione ma hanno bloccato 150 eritrei. Li hanno chiusi nel porto di Catania. Io dico che se per il consenso si devono chiudere a chiave 150 persone e non farle scendere in porto, preferisco perdere un voto che perdere la faccia. La politica è un’altra cosa“.

Infine, Matteo Renzi ha rassicurato i suoi sostenitori. Non correrà alle primarie e non aspira a tornare segretario, ma non si farà da parte e continuerà nel suo lavoro di senatore: “Non vivo nell’ansia di tornare da qualche parte ma vivo nell’ansia di non lasciare la politica a chi crede che sia un prolungamento di Facebook.

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Luigi Daniele

Nato nel 1990, ha studiato Filosofia tra Italia e Germania; si occupa di politica, cronaca e sport.

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