27 Febbraio 2023 - 17:47

Riforma Cartabia: divorzi e separazioni. Cosa cambia

Tribunale unico della famiglia, rito unico, Pm e piano genitoriale. Alcune delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia

riforma Cartabia

Dal primo marzo 2023 entra in vigore la Riforma Cartabia che andrà a cambiare le modalità di gestione delle sentenze e delle procedure legate a separazioni e divorzi.

Quali sono le principali novità? Vediamole nel dettaglio.

Tribunale unico della famiglia

Attraverso un Tribunale unificato, un solo giudice e un unico rito sarà concesso più ascolto ai figli minori e sarà approntato un “piano genitoriale” su scuola e attività ludico-ricreative per decidere su affidi o diritto di visita dei genitori. Previsto inoltre un pm che può fare più indagini per inoltrare meno ricorsi successivamente sulla perdita della potestà genitoriale o sulla condotta del genitore pregiudizievole ai figli.

Tribunale unico della famiglia. Entro il 2024 nasceranno i Tribunali per minorenni e famiglie, strutture sia circondariali che distrettuali. In questo modo verrà abolita la suddivisione tra Tribunale Ordinario, per Minorenni e Giudice tutelare. Da questa procedura rimarranno esclusi i procedimenti legati alla sezione immigrazione, mentre il tribunale per Minorenni avrà funzioni più specifiche.

Verrà introdotto inoltre il Rito Unico che verrà svolto davanti ad un solo giudice, poiché la causa non avrà più due fasi come in precedenza, ma contemporaneamente all’atto di presentazione della domanda di separazione si potrà dichiarare la volontà di procedere anche con il divorzio. Con la normativa precedente esisteva un udienza presidenziale ed un giudice istruttore. Diversamente ora il giudice accoglierà gli atti introduttivi con fatti e mezzi di prova. Al divorzio si giungerà se non c’è stata mai interruzione di convivenza dei coniugi ed una sentenza passata in giudicato della separazione. Il giudice inoltre potrà avviare indagini anche di polizia tributaria su redditi e patrimoni per verificare effettivo tenore di vita nel caso in cui vengano stabiliti contributi di denaro ed assegni periodici.

La nuova riforma ha lo scopo, come voluto dall’ ex Premier Draghi, di ridurre i temi della giustizia civile del 40%. Solo nel 2020 l’Istat ha notificati che una su tre separazioni sono consensuali fuori dai Tribunali, mentre i divorzi 66.662 uno su due sono consensuali.

Ulteriori novità sono rappresentate dal piano genitoriale ed il pubblico Ministero che avrà un ruolo più centrale. Esso potrà individuare i soggetti istituzionali, la polizia giudiziaria e i servizi sociali, che avranno il compito di fornire le informazioni necessarie per verificare la necessità di eventuali ricorsi per perdita della potestà genitoriale ad esempio. Gli studi dimostrano che quando gli accertamenti preliminari vengono svolti con accuratezza, si riducono gli interventi dell’autorità giudiziaria in secondo tempo.

Il piano genitoriale invece è quello che presenteranno i genitori ed è il piano che descrive gli impegni e le attività quotidiane riguardanti scuola, attività sportive, culturali, persone tra parenti ed amici di solito frequentate, luoghi e vacanze. A questo, un maggiore ascolto del minore in relazione a grado di età e maturità, consentiranno di realizzare su misura tutte le decisioni che andranno ad incidere sulla sua sfera individuale.