Roberto Saviano, l’appello: “Il silenzio, oggi, è insopportabile”
Lo scrittore Roberto Saviano fa un appello su La Repubblica: “Oggi tacere significa dire: quello che sta accadendo in questo paese mi sta bene”
Roberto Saviano, scrittore di origine partenopea, da mesi ormai ha preso delle forti posizioni contro il nuovo governo. In particolare, lo scontro col ministro Salvini si è fatto aspro in seguito alle politiche sull’immigrazione. In un lungo articolo pubblicato su La Repubblica, Saviano fa un’appello a tutti gli italiani, perché prendano coscienza di ciò che sta accadendo e prendano anche una posizione netta. L’esortazione è quella di non aver paura di dire e fare qualcosa contro un governo che deve rappresentare i diritti fondamentali della Costituzione. Perché il popolo è sovrano, è “vigile” e non suddito.
Si legge infatti: “Oggi le persone pubbliche, tutte le persone pubbliche, chiunque abbia la possibilità di parlare a una comunità deve sentire il dovere di prendere posizione. Non abbiamo scelta. Oggi tacere significa dire: quello che sta accadendo mi sta bene. Ogni parola ha una conseguenza, certo, ma anche il silenzio ha conseguenze, diceva Sartre. E il silenzio, oggi, è un lusso che non possiamo permetterci. Il silenzio, oggi, è insopportabile“.
Un riferimento particolare, quindi, ai personaggi pubblici, artisti e non, ché non temano di schierarsi per paura di perdere visibilità. Sottolinea Roberto Saviano che in passato, con Berlusconi, era l’esatto opposto: parlare di lui, bene o male, ha sempre attirato i riflettori anche fuori dai confini italiani. “Criticarlo portava conseguenze, reazioni forti, artiglieria di fango, ma c’era una comunità attiva, che si stringeva attorno a chi lo faceva. Prendere posizione contro Berlusconi non significava perdere share, copie, consenso“.
Sottolinea poi come questo articolo scritto su La Repubblica, non sia un attacco personale a Salvini. “Questo non è uno scontro tra me e Matteo Salvini. Per me non c’è nulla di personale, sento fortissimi il dovere e la necessità di parlare per chi non ha voce.” “Oggi chiedo a voi, miei concittadini, di mobilitarvi per i diritti di tutti, perché anche se a voi oggi sembra di non far parte di questi “tutti”, siete già coinvolti“.
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