Roma, la strada è segnata: evidente la mano di Fonseca

Il tocco del portoghese c’è, ora tocca agli interpreti. Una nuova Roma, con un nuovo allenatore ed un nuovo direttore sportivo

La Roma ha anche una nuova rosa, perché molto è cambiato dallo scorso anno: è andato via il perno difensivo degli ultimi anni in favore del giovane Mancini e dell’affidabile Smalling. A centrocampo sono arrivati due giovani interessanti e già con esperienza in Serie A come Diawara e soprattutto Veretout, ad arricchire la qualità in mezzo al campo. Fino all’attacco, dove l’avvicendamento Schick-Kalinic passa in secondo piano rispetto al trasferimento last minute di Mkhitaryan, il cui impatto è già stato importante con la maglia giallorossa.

Risultati a parte, è evidente come l’arrivo di Fonseca abbia già palesato un chiaro timbro sul gioco e le idee della Roma: un pareggio rocambolesco all’esordio col Genoa per 3-3, un derby mai così scintillante con la Lazio negli ultimi con ben 6 legni colpiti, fino al match dai due volti con il Sassuolo. Un 4 a 0 senza repliche nel primo tempo, un passivo di 2 gol nel secondo: l’emblema di ciò che la squadra capitolina è oggi, con poco equilibrio ma tante idee interessanti, soprattutto dalla cintola in su.

Il lavoro di Fonseca, al centro dei dibattiti delle emittenti radiofoniche romane,  sarà all’insegna della ricerca di un equilibrio costante, fra reparti ed interpreti: l’esclusione di Zaniolo nell’ultima giornata fa scalpore, ma ha permesso al tecnico lusitano di garantire maggior filtro a centrocampo, con la prima da titolare di Veretout accanto alla fisicità unica e imprescindibile di Cristante, con un Pellegrini spostato di qualche metro in avanti e autore di tre assist in trenta minuti.

Una Roma che in campionato ha il chiarissimo obiettivo di tornare in Champions League, dopo quest’anno di purgatorio: il quarto posto è possibile e sarà in disputa presumibilmente con Lazio e Milan, salvo sorprese come lo scorso anno dell’Atalanta e, magari, del Torino di Mazzarri.

In Europa, invece, i giallorossi possono e devono dire la loro. Le quote relative alla vittoria finale della Europa League vedono favorite le inglesi, con Arsenal e United date vincenti nella competizione rispettivamente a 7 e 6 volte la posta, mentre la Roma così come i cugini laziali sono dati a 19. Gode sempre di considerazione il Siviglia, maestro della competizione, quotato a 13.

Per la Roma una stagione che può rivelarsi estremamente interessante e competitiva, oltre che vincente: considerando anche la Coppa Italia, c’è tutto a disposizione di Fonseca per imbastire un’annata al di là delle aspettative estive, quando il malumore serpeggiava fra gli ambienti di Trigoria. La permanenza di Dzeko è stato il primo forte segnale di una squadra che non vuole più ridimensionarsi, ma che intende rinvigorire le proprie ambizioni, tornando tra le prime quattro del calcio italiano ma soprattutto, provando a competere sino in fondo per la vittoria di un trofeo.