Foto di Alfonso Maria Salsano
La sfida tra Inter e Salernitana valevole per la 28esima giornata di Serie A ha visto trionfare i nerazzurri per 5 a 0. Allo Stadio San Siro i granata hanno subito una sonora sconfitta ma hanno calcato il prato della Scala del calcio con orgoglio. La differenza di qualità tra le due compagini era evidente, anche dal punto di vista della lucidità. La Salernitana ha approcciato bene alla partita , rendendosi pericolosa in più occasioni e riuscendo anche a far male ai nerazzurri in ripartenza. Poi, però, è mancato il tocco finale per indirizzare il pallone in porta. Esemplare a tal proposito è l’occasione avuta da Verdi, che all’altezza del dischetto del calcio di rigore ha sparato altro sopra la traversa dopo un contropiede iniziato da Mazzocchi.
La voglia di fare una partita gagliarda non è mancata ma quella dell’Inter di riscattarsi dopo qualche partita sottotono ha avuto la meglio. E a risvegliare i nerazzurri dal sonno è stato proprio l’attaccante che da due mesi e mezzo era a secco di goal: Lautaro Martinez. Dopo la tripletta dell’argentino la Salernitana è crollata psicologicamente, consapevole probabilmente del fatto che non avrebbe potuto fare nulla per riportare sui giusti binari la gara. E così l’Inter ha dilagato con la doppietta di Dzeko che è valsa il 5 a 0.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, però, la Salernitana, in un certo senso, ha sempre retto il colpo. Gli uomini di Davide Nicola, seppur consci del fatto che ormai la gara era indirizzata verso una sconfitta, non hanno mai mollato riprendendo in pieno lo spirito dei 6 mila tifosi giunti fino a Milano per sostenerli senza sosta fino al 90esimo. Ecco perché, seppur subendo cinque reti, i granata sono usciti a testa alta dal campo. Hanno fatto il meglio che potevano, cercando di creare occasioni da rete piuttosto che arroccandosi nella propria area. La Salernitana ha dimostrato di avere una sua identità, o quantomeno che sta cercando di averne una, e che non teme il blasone delle avversarie.
La sconfitta di ieri, dunque, non ha nulla a che fare con le precedenti potendosi comunque estrapolare da essa degli elementi positivi per il prosieguo. Ad esempio l’atteggiamento, il carattere, le manovre di gioco. In vista della prossima gara contro il Sassuolo, però, bisogna trovare maggiore concretezza sotto porta e migliorare la solidità difensiva che la Salernitana ha acquisito da quando Nicola è alla guida del club. La parola d’ordine è resettare per ripartire. Nulla è finito fin quando non si arriva alla fine. La Salernitana può ancora sperare in quel 7% citato in un’intervista da Sabatini (con riferimento alle possibilità di successo che vengono attribuite al Ds). Tutta la piazza granata ha fatto suo quel 7%,divenuto ormai motto di un’intera tifoseria che crede nella salvezza e dimostra di non mollare mai nè da casa nè sugli spalti.
Napoli si prepara ad ospitare un evento culturale innovativo nel cuore del suo centro storico.…
Il 15 marzo u.s., a Battipaglia, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del N.O.R.M. della locale…
Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana, ma una realtà che incide direttamente…
Il pomeriggio di Canale 5 si riempie di soap opera spagnole, si aggiunge “La promessa” una delle più recenti.…
Anticipazioni: una nuova e sorprendente puntata di Un Posto al Sole sta per essere trasmessa sugli schermi di Rai Tre a…