“Salerno Letteratura”: il programma di domani
Ultima giornata per Salerno Letteratura, festival giunto quest'anno alla sua undicesima edizione
Ultima giornata per Salerno Letteratura, festival giunto quest’anno alla sua undicesima edizione. Alle 10 a palazzo Fruscione scuola di lettura con Monia Caponigri e Alessandro Colella, formatori FMTS Group. Alle 11, nell’auditorium del Convitto nazionale, evento immersivo con Luca Iovine, divulgatore e quality manager. Giuseppe Pantuliano, regista. Roberta Masi, dirigente del liceo Margherita Hack. Realizzato in collaborazione con Gruppo Iovine. Il Metaverso è un universo virtuale interattivo, in cui gli utenti possono interagire tra loro, creare contenuti, giocare e vivere esperienze immersive in un ambiente simulato.
Con l’aiuto di appositi visori e di proiezioni ad hoc, il pubblico di Salerno Letteratura potrà entrare negli scenari virtuali realizzati all’interno del progetto Luoghi da ritrovare: dalla memoria al presente. Un’iniziativa nata per rispondere a un bando congiunto dei Ministeri della Cultura e dell’Istruzione sulla didattica innovativa. L’esperienza sarà preceduta da un breve talk introduttivo, sul rapporto tra socialità reale e virtuale, tra realtà e finzione. Alle 11 all’Addolorata incontro con Giovanna Scarsi, autrice di Schegge di lontani silenzi (Edizioni Studium 2023), a cura di Stefano Pignataro. Il pomeriggio parte alle 17.15 all’Addolorata con Dacia Maraini, autrice di Sguardo al nuovo mondo. Reportage e racconti del continente americano (Marlin). Dopo i viaggi in Oriente, un volume che raccoglie i reportage e i racconti di Dacia Maraini dedicati all’Argentina, al Cile, alla Colombia, a Cuba, al Messico, agli Stati Uniti, all’Uruguay.
La famosa scrittrice nel corso degli anni si è occupata di tanti episodi importanti della storia del continente americano, un mondo lontano e nello stesso tempo a noi vicino, da scoprire attraverso i suoi testi. Alle 18 alla pinacoteca incontro con Vladimiro Bottone, autore di Rebis (Colonnese). In una Napoli settecentesca, spettacolare nel fasto e nella miseria, si consuma l’assassinio dello scultore Antonio Corradini, ingaggiato dal Principe di Sangro – alchimista e massone – perché fornisca il capolavoro che ancora manca alle statue allegoriche della sua chiesa privata. Il bibliotecario del Principe, Jacopo Fucito, si inoltra nel labirinto di una vicenda che lo porterà a contatto con gli spietati intrighi di Corte. Alle 18 a palazzo Fruscione c’è Davide Susanetti, autore di L’altrove della tragedia greca. Scene, parole e immagini (Carocci) e alle 18.30 all’Auditorium del Convitto c’è Antonella Ossorio, autrice di I bambini del maestrale (Neri Pozza).
Alla stessa ora all’Addolorata incontro con Giacomo Di Gennaro e Maria Luisa Iavarone, autori di Ragazzi che sparano (Franco Angeli), e con Marco Valentini, che ne ha scritto l’introduzione. Alle 19, nella corte interna del Convitto, incontro con Daniele Rielli, autore di Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli). Alla stessa ora a palazzo Fruscione incontro con Marcia Tiburi Vero, autrice di Il contrario della solitudine: Manifesto per un femminismo in comune (Saggi Pop). La filosofa brasiliana Márcia Tiburi Vero, in esilio volontario a Parigi per ragioni politiche, invita a prendere sul serio il femminismo al di là delle mode e delle frasi fatte. Un ripensamento profondo e costruttivo del movimento, anche dal punto di vista del linguaggio, affinché sia sempre più portatore di un’idea di femminismo in comune capace di migliorare il nostro modo di vedere e inventare la vita. Alle 19 alla pinacoteca c’è Carlo Vecce, autore di Il sorriso di Caterina.
La madre di Leonardo (Giunti). Alle 19 al Diocesano incontro con Giorgio Zanchini, autore di Esistono gli Italiani? Indagini su una identità fragile (Eri-Edizioni Radiotelevisione Italiana). Alle 19 all’Arco catalano incontro con Paolo Di Paolo autore di Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore (Rizzoli). Come ci si ritrova grandi mentre un attimo prima stavamo lì a trafficare con i colori e le storie? Senza prendersi troppo sul serio, con un tono poetico e comico insieme, mescolando ricordi e ritagli, lettere e disegni – “cimeli” dell’ideale museo di una passione – Paolo Di Paolo racconta com’è diventato lo scrittore e intellettuale che è oggi. Una vocazione che si fa testarda, l’amore per le parole dei libri, attraverso cui supera certe disastrose timidezze, l’azzardo della scrittura che lo porta a cercare le storie degli altri interrogando la propria.
Alle 19.30 nell’atrio del Duomo arriva Francesco Piccolo, autore di La bella confusione (Einaudi). Otto e mezzo e Il Gattopardo sono due film epocali, girati contemporaneamente, e che crediamo di conoscere benissimo. Guardando dietro le quinte, Francesco Piccolo fa rivivere lo spirito irripetibile di un’epoca. Un racconto travolgente sulla forza del genio e su quella del destino, che dimostra quanto la storia del cinema non sia poi così diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti. Alle 19.30 all’Addolorata incontro con Fabio Gambaro, autore di Lo scoiattolo sulla Senna. L’avventura di Calvino a Parigi (Feltrinelli), alle 20 all’arco catalano incontro con il Collettivo Scomodo e la redazione del giornale di SalernoLetteratura. In collaborazione con iltuogiornale.it. L’indipendenza, l’approfondimento e la partecipazione sono punti di riferimento tramite cui gli “scomodi” vogliono influenzare la realtà, certi che sia indispensabile progettare verso una dimensione collettiva con coerenza e solidità.
Al centro della loro produzione il mensile cartaceo: un prodotto editoriale di approfondimento che rappresenta uno spazio di espressione per centinaia di redattori, artisti, creativi e scrittori Under 30. Per il secondo anno consecutivo Scomodo cura anche la redazione del giornale del festival, distribuito gratuitamente durante l’evento. Alle 20 ai Barbuti incontro con Licia Troisi, autrice di Poe e la cacciatrice di draghi. Le guerre del Multiverso (Rizzoli). Alle 20 al Diocesano c’è Mariolina Bertini, autrice di Su Liala (Nuova editrice Berti). Alla stessa ora, alla Corte interna del Convitto nazionale incontro con Eliana Di Caro, autrice di Magistrate finalmente. Le prime giudici d’Italia (Il Mulino). Conduce Monica Amirante, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno. Graziana Calcagno, Emilia Capelli, Raffaella d’Antonio, Giulia De Marco, Letizia De Martino, Annunziata Izzo, Ada Lepore, Gabriella Luccioli sono le «temerarie» vincitrici del primo concorso che, nel 1963, aprì le porte della magistratura alle donne: il libro affronta le loro storie e le loro tenaci conquiste restituendo la fotografia di un’Italia che faticosamente cambiava volto. Alle 21, nella corte interna del Convitto nazionale, incontro con Mirella Armiero, curatrice di Napoli stanca. 17 scrittori raccontano la città nascosta (Solferino). Saranno presenti alcuni autori. Napoli. Città dai molti luoghi comuni, dai molti progetti interrotti, transitata dalla narrazione oleografica delle cartoline all’estetica ormai manierista delle narrazioni criminali. 17 scrittori e una curatrice provano a immaginare il futuro della città.
Non negano quanto Napoli sia capace di affaticare chi ci vive, chi deve raccontarla, chi vorrebbe lavorarci e persino chi cerca di fuggirne, ma si cimentano nel superare questa stanchezza con lo slancio di narrazioni vive. Alle 21 ai Barbuti incontro con Corrado De Rosa, autore di Quando eravamo felici. Italia Argentina 1990: la partita da cui tutto finisce (Minimum Fax). Interviene Maurizio Milan. Il 3 luglio 1990, a Napoli, si gioca la semifinale del Mondiale: Italia-Argentina. Gli azzurri sembrano destinati a vincere. La sconfitta, invece, segnerà un punto di non ritorno per una generazione esaltata dall’edonismo degli anni Ottanta ma destinata ad affrontare la crisi del decennio successivo tra stragi di mafia, Tangentopoli e fine della prima Repubblica. Corrado De Rosa racconta un’epoca e dimostra che il calcio può essere una metafora della vita e dell’identità di un Paese. Alle 21 nell’atrio del Duomo incontro con Roberto Andò e Salvatore Ferlita autori di Il piacere di essere un altro (La Nave di Teseo). Per la prima volta Roberto Andò si racconta in un libro che è un viaggio esistenziale nella scrittura e nel cinema. A partire dall’incontro, a quindici anni e sul set di Vittorio De Sica, con la vocazione a raccontare storie, una passione alimentata dall’amicizia con i grandi scrittori e dall’influenza dei grandi registi italiani (Fellini e Rosi su tutti) e dei maestri di Hollywood. Alle 22 ai Barbuti incontro con Mauro Di Domenico, autore di Quando incontri una leggenda. Storia di un’amicizia con Ennio Morricone (Curci). Aneddoti, musica e video inediti.
Al pianoforte Matteo Saggese, alla chitarra Mauro Di Domenico. Con la leggerezza dell’aneddoto e l’affetto dell’amicizia il chitarrista Mauro Di Domenico racconta ventisette anni di incontri e collaborazioni con Ennio Morricone. Scene di vita che rivelano con grazia i tratti umani di un gigante del Novecento, lasciando il lettore divertito, e anche un po’ commosso, di fronte agli intrecci di vicende e personaggi che hanno animato la scena musicale italiana del più recente passato. Gran finale alle 22.30 nell’atrio del Duomo con Jastemma. Uno spettacolo sospeso tra musica, teatro e letteratura di e con ’A67 e Cristina Donadio e con Ginestra Paladino. Scenografia di Mimmo Palladino. Musica dal vivo a cura di Daniele Sanzone (Voce), Enzo Cangiano (Chitarra), Gianluca Ciccarelli (Basso) e Mirko Del Gaudio (Batteria). Fonico audio: Enzo Rizzo.
Evento a cura di Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. Jastemma è tratto dall’omonimo album degli ’A67 (Squilibri, 2022), targa Tenco come miglior album in dialetto dell’anno, ed è uno spettacolo interamente dedicato all’amore, quello perso, sognato, consumato, lasciato, finito e andato a male, che viene qui sezionato e sviscerato in tutte le sue sfumature e declinazioni. Narrazioni che si fondono, confrontano e incontrano nel magma lavico di Napoli. L’artista napoletana interpreterà, sulle blue note, testi inediti e stralci di racconti e poesie scritti da quindici scrittori, tra cui: Nicola Lagioia, Loredana Lipperini, Viola Ardone, Luigi Romolo Carrino, Marco Ciriello, Giuseppe Catozzella, Gianni Solla e Angelo Petrella.