Salerno : sequestrati 20 mila metri quadrati nel comune di Eboli
Salerno: sequestrata un’area di 20.000 metri quadrati nel comune di Eboli adibita alla frantumazione di materiali lapidei, nelle vicinanze dell’argine del fiume Sele
Nella giornata di martedì 14 marzo, i militari della Capitaneria di Porto di Salerno, a seguito di
una complessa attività di indagine avviata con una campagna di telerilevamento ambientale
con l’impiego di un velivolo della Guardia Costiera, hanno posto sotto sequestro un’area di
circa 20.000 metri quadrati nel comune di Eboli adibita alla frantumazione di materiali lapidei, nelle vicinanze dell’argine del fiume Sele.
Dagli accertamenti sull’impianto di lavorazione della pietra, eseguiti congiuntamente al
personale ARPAC, risultava la presenza di materiale di scarto formante cumuli di altezza
variabile tra i 2 e i 15 metri, la presenza di rifiuti ferrosi nonché, 2 silos dismessi adagiati sul
terreno, delle dimensioni di circa 11 x 3 metri ciascuno.
Questi materiali di scarto, rinvenuti dai militari della Guardia Costiera, venivano abbandonati
in modo incontrollato sul terreno, in assenza delle autorizzazioni previste dalle normative
vigenti, con conseguente immissione di tale rifiuto all’interno dell’alveo del fiume Sele. A seguito dell’attività ispettiva, i militari della Capitaneria di porto, su coordinamento della
Procura della Repubblica di Salerno, procedevano a sottoporre a sequestro un quantitativo di
circa 260.000 metri cubi di materiale di scarto ed a deferire il titolare dell’impresa di
lavorazione della pietra per “illecita gestione dei rifiuti”.
La costante vigilanza del territorio portata avanti dai militari del Comando di Salerno, in stretto
coordinamento con l’Autorità giudiziaria, ha così consentito il fermo di un’attività economico
produttiva non in linea con le vigenti normative ambientali e soprattutto pericolosa per il “bene”
ambiente e per la salute dei cittadini.
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