20 Maggio 2019 - 13:45

Salvini a Firenze: gli scontri e il clima di tensione

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Le manifestazioni per Salvini a Firenze si sprecano. Le cariche della polizia si rivolgono verso i più violenti. Il ministro risponde alla classica maniera

Non è sicuramente un clima gioioso e di festa, come tutti vogliono far credere. Anzi, qualcuno direbbe addirittura che l’ambiente gode davvero di una tensione assurda. Il comizio, tenuto in Piazza Strozzi, da parte di Salvini a Firenze ha generato un clima di ostilità che non si vedeva davvero da parecchio tempo. Oltre duemila persone, infatti, si sono radunate per protestare contro la presenza del vicepremier e ministro dell’Interno. La manifestazione è stata organizzata da manifestazioni di sinistra. Ma a farla da padrone è lo scontro tra polizia e manifestanti.

Infatti, già molto prima che il leghista arrivasse sul palco, circa trecento giovani hanno cercato di sfondare il cordone della polizia. I primi due tentativi sono stati respinti con cariche di alleggerimento. Poi, quando i manifestanti si sono fatti più minacciosi, gli agenti hanno iniziato a caricare con più decisione per respingerli. Alla fine sono state sei/sette le cariche con qualche poliziotto contuso così come qualche contuso si è registrato tra i manifestanti.

La presenza di Salvini a Firenze è stata difesa anche dal sindaco della città, Dario Nardella, che ha invitato a esprimere sì il dissenso, ma pacificamente. Naturalmente, tutto ciò ha giocato a favore del leader della Lega, che dal palco ha tuonato la sua solita retorica con cui sta ammaliando le piazze. Attacco, naturalmente, indirizzato verso i manifestanti.

Non è normale che ci siano contestatori di professione che fanno a botte con polizia e carabinieri. Sono figli di papà profumati col portafoglio pieno, non vivono la realtà.” ha dichiarato Salvini.

Il lessico, ovviamente, è sempre lo stesso. Detto ciò, questo è un episodio che la stessa Italia non deve sottovalutare, naturalmente in senso negativo.

La violenza alimentata dal ministro dell’Interno

Se da una parte gli scontri per il comizio di Salvini a Firenze non hanno assolutamente invaso violentemente la folla, dall’altra c’è invece chi ha approfittato della situazione per il suo tornaconto. Il ministro dell’Interno, infatti, ha benedetto per l’ennesima volta gli attacchi diretti nei suoi confronti, in quanto, a poco meno di una settimana dal voto fatidico delle Europee, serve a muovere ancora di più l’elettorato medio in suo favore.

Una strategia effettivamente molto valida, perpetrata a più riprese da quando lo stesso Salvini è a capo della Lega. Questa modalità di discussione, però, ha naturalmente molti risvolti negativi. Il primo e il più importante è quello di annichilire il dibattito politico e le libertà fornite dalla stessa Costituzione, soprattutto quelle fornite dagli articoli 17, 18 e 21. Se non esiste più il diritto di manifestare, viene a mancare di fondo lo spirito democratico che caratterizza l’Italia fin dalla proclamazione della sua Costituzione.

Naturalmente, in tutto ciò, si alimenta anche un clima di ostilità e violenza che promette davvero il disastro per l’intero Paese. Lo stesso Movimento 5 Stelle sembra ormai inerme, non ha più i favori della piazza (o almeno, non della maggior parte) e non sa nemmeno come provare a contrastare lo strapotere del leghista. Salvini a Firenze ha messo la sua ennesima pietra tombale sul rapporto effettivo di forza in merito al Governo italiano. L’obiettivo di instaurare un clima di terrore, finalizzato all’istituzione dello Stato di Polizia (roba che nemmeno Orwell avrebbe pronosticato), si sta concretizzando passo dopo passo.

E se anche l’obiezione delle coscienze viene repressa in tal modo, allora la sua opera è quasi alla fine e si sta per completare. Tutto questo, naturalmente, senza che la gente si accorga di nulla e senza che nessuno si opponga in maniera decisiva.