Matteo Salvini, Ministro degli Interni, non intende fare pressioni sull’Egitto per ottenere dal governo la verità sul caso Regeni. A Margine di un’intervista al Corriere della Sera, infatti, ha affermato di capire “la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni“, ma che per l’Italia “è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l’Egitto“.
“Vogliamo ricostruire buoni rapporti con l’Egitto“, ha affermato Salvini, in quanto paese “importante” con cui è necessario avere buoni rapporti diplomatici.
Il caso del ricercatore italiano torturato e ucciso per aver svolto le sue ricerche sui sindacati in Egitto, secondo Salvini, è una questione personale della famiglia, non un problema di Stato riferito alla lesione dei diritti di un cittadino italiano all’estero.
Critiche giungono da un comunicto di Amnesty International: “Da una parte Salvini ritiene che la richiesta di giustizia sia un’esclusiva della famiglia di Giulio e non invece di tutta l’Italia, essendo in gioco la democrazia del nostro paese. E dall’altra passa su un Regime dove ogni giorno spariscono due persone, proprio com’è accaduto a Giulio, e dove tengono in carcere persone come Amal Fathy, moglie del consulente legale della famiglia Regeni al Cairo, Mohammed Lotfy, in carcere da settimane con accuse gravissime e assolutamente non provate“.
Negli scorsi giorni, il Presidente della Camera Roberto Fico ha invece incontrato i genitori di Regeni e l’ambasciatore italiano al Cairo Gianpaolo Cantini, proprio in una fase in cui gli inquirenti sono riusciti a mettere di fronte ai colleghi egiziani elementi cruciali per poter circoscrivere le responsabilità di nove agenti della National security.
Nel corso della vicenda Regeni, tuttavia, il governo egiziano non si è dimostrato collaborativo, e da più parti si ha la quasi certezza che i servizi segreti egiziani siano stati anche solo indirettamente coinvolti nell’omicidio. Per questo, il pressing dell’Italia è necessario per ottenere la verità. È chiaro, quindi , che qualora dal governo non dovessero venire sforzi in tal senso, la vicenda Regeni posso chiudersi nell’oblio in cui l’Egitto prova da tempo a farla sprofondare.
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