30 Luglio 2020 - 18:30

Salvini: il Senato decreta l’autorizzazione a procedere al processo

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Con 149 voti contrari il Senato non approva la mozione del senatore Gasparri, decretando così l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini

Il Senato non approva la mozione del senatore Gasparri con 149 voti contrari e 141 favorevoli, decretando così l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Fino all’ultimo minuto è aleggiata un ombra di mistero sulle posizioni di Italia Viva. Nel suo discorso in Senato, Matteo Renzi ha però sorpreso tutti. Italia Viva infatti vota a favore dell’autorizzazione a procedere.

Le dichiarazioni di Renzi sull’autorizzazione a procedere

“Noi abbiamo sempre pensato che quella politica di gestione della crisi migratoria fosse un errore. Politicamente noi stiamo da una parte e voi dall’altra. Noi dobbiamo rispondere alla domanda non se Salvini ha commesso un reato o no e non se fosse o meno accompagnato da altri membri del Governo. Noi dobbiamo rispondere se vi fosse un interesse pubblico nella scelta di non far sbarcare i migranti. Per me l’interesse pubblico non c’è. Non posso dire che esista un interesse pubblico preminente nel lasciare un barcone al largo delle coste italiane.” ha affermato il portavoce di Italia Viva.

Bonino: “Salvini non ha agito per motivi di sicurezza pubblica”

Anche Emma Bonino sostiene che Matteo Salvini abbia agito puramente per ragioni politiche.  I motivi di sicurezza nazionale devono comportare reale pericolo alla integrità dello Stato, alla vita e alla incolumità delle persone.” dichiara Emma Bonino. “Motivi che io non vedo. Penso che il collega Salvini avrà tutte le possibilità di difendersi nel processo. Mi si dice “ma durerà a lungo”. Voterò contro la proposta di negare l’autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini. D’altra parte, lei stesso ha detto “Processatemi subito, così processerete il popolo italiano”. Non saremo noi lo scudo dal processo”. 

Il caso Open Arms è legato ai 164 migranti lasciati in mare dall’allora ministro dell’interno Matteo Salvini per 19 giorni prima che arrivasse l’autorizzazione allo sbarco da parte del Viminale. Il leader leghista infatti è accusato di abuso di potere e di aver aggirato norme fondamentali sui diritti umani. Oggi al Senato, dunque, si è avuta la “sentenza” finale.