Sanremo 2018: prime impressioni sulle esibizioni dei big e non solo
La tanto attesa sessantottesima edizione del Festival di Sanremo è ormai iniziata. Un primo bilancio di Zon.it sulle esibizioni dei 20 big in gara
La 68esima edizione del Festival di Sanremo ha finalmente inizio. Baglioni, in qualità di direttore artistico ha messo a segno il primo centro, innanzitutto per la scelta dei co- conduttori: Michelle Hunziker, rivelazione della serata insieme a Pier Francesco Favino. A scaldare il pubblico è stato Fiorello, versatile e ricco di carica ironica. Lo Showman siciliano si conferma talento indiscusso di questa prima serata.
Molta attenzione per il duetto tra Baglioni e Gianni Morandi. I due “Capitani Coraggiosi” confermano la loro leggendaria affinità e bravura con “Se non avessi più te”. Il loro duetto viene molto apprezzato dal pubblico, che li omaggia con una standing ovation. Successivamente Morandi sorprende cantando insieme a Tommaso Paradiso (frontman dei The Gionalisti) un brano inedito.
Ecco le prime impressioni riguardo le esibizioni del 20 big in gara
Annalisa – “Il mondo prima di te”
Viene affidato a lei il compito di dare il via alla gara. Diretta dal maestro Pino Perris, dimostra forza e spigliatezza nel calcare per la quarta volta il palco dell’Ariston. La canzone rispetta perfettamente i canoni sanremesi, ma al primo ascolto non conquista totalmente.
Ron – “Almeno Pensami”
Con la direzione di Beppe Vessicchio, Ron canta una canzone inedita di Lucio Dalla. Si presenta sul palco con la sua chitarra, grazie alla quale riesce a creare un’atmosfera intima e romantica. Il sound del brano molto raffinato, perfettamente in linea con il testo. Per un momento i due pilastri della musica italiana si sono riuniti- metaforicamente– a Sanremo.
The Kolors – “Frida (Mai, Mai, Mai)”
Per essere la prima volta della band al teatro Ariston, l’esibizione risulta molto fluida e di impatto sul pubblico. Il frontman del gruppo si dimostra dotato di grande carisma ed esperienza comunicativa. L’assolo di chitarra elettrica rispecchia la loro essenza. Ma se la loro performance convince, non si può dire lo stesso della canzone: le parole sembrano quasi venire in secondo piano con una base così rock.
Max Gazzè – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
Per essere la quinta volta che partecipa al Festival, non appare per niente scontato durante l’esibizione. Grazie alle luci che creano un’atmosfera calda e quasi favolistica, Gazzè assume il ruolo di un dolce cantastorie. Impossibile non evidenziare un certo paragone con il mitico De Andrè.
Vanoni, Bungaro, Pacifico – “Imparare ad amarsi”
La Vanoni, in scena vestita di bianco, si esibisce con eleganza e raffinatezza. Il suo timbro inconfondibile e la sua grazia, oscurano Bungaro e Pacifico. Il peso degli anni sembra non affliggerla, anzi risulta un punto di forza dell’esibizione. Nel complesso la voce, la melodia e il testo si sposano alla perfezione.
Ermal Meta e Fabrizio Moro – “Non mi Avete Fatto Niente
Bellissimi ed eleganti, Meta e Moro risultano ben coordinati e armonici tra loro nonostante i timbri molto differenti. Con grinta hanno fatto recepire sin dai primi versi il messaggio importante del loro brano. Rispetto al testo impegnativo, la musica è quasi “allegra” creando un connubio perfetto. L’abbraccio finale tra i due dimostra l’affetto e la stima che i due nutrono a vicenda.
Mario Biondi – “Rivederti”.
Prima volta in gara a Sanremo. La sua voce molto soul non si mixa bene al testo in italiano (rende, sicuramente, molto di più esibendosi in lingua inglese). Nonostante ciò risulta immerso totalmente nel brano. A tratti dolce e delicato.
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – “Il Segreto del Tempo”.
Facchinetti al piano e Fogli seduto al suo fianco: così inizia l’esibizione degli ex Pooh. Sin dalle prime note appare evidente che la complicità ,dovuta alla loro storica amicizia, li abbia aiutati ad interpretare a pieno il brano. Durante la perfomance è molto provato ed affaticato Roby Facchinetti, forse ha prevalso su di lui l’emozione.
Lo Stato Sociale – “Una vita in Vacanza”
La band bolognese debutta all’Ariston con una canzone molto fresca e moderna. A far impazzire il pubblico è l’arrivo sul paco della ballerina Sarah Paddy Jones, 83 anni, che detiene il Guinness Record come ‘Oldest acrobatic salsa dancer’ (La ballerina più anziana di salsa acrobatica). Recentemente si è esibita ad Italia’s got Talent. Un ‘esibizione molto leggera quindi, all’insegna dell’ironia e dell’intrattenimento. Dopo la “scimmia nuda balla” di Gabbani, arriva la “vecchia che balla” de Lo Stato Sociale.
Noemi – “Non Smettere Mai di Cercarmi”
In nero sul paco, con un fiore tra i capelli (contro la violenza sulle donne), dimostra a pieno la donna forte, grintosa e indipendente che è. La melodia in crescendo del brano è in sintonia con la sua voce graffiante.
Decibel – “Lettere Dal Duca”
Diretti dal maestro Roberto Rossi, ritornano sul paco di Sanremo in stile “psyco”. Il sound del brano è quello che li caratterizza da sempre. La voce di Enrico Ruggeri piatta e invariata nel tempo.
Elio e le Storie Tese – “Arrivedorci”
Nonostante il look indiano, la canzone e l’esibizione sono italiane al 100%. I membri del gruppo finita l’esibizione si avvicinano e intonano insieme, con una mano sul cuore, la loro canzone. Momento molto significativo: è stato come se cantassero un inno alla loro carriera.
Giovanni Caccamo – “Eterno”
Con una melodia e voce molto dolce e delicata, Caccamo ritorna a Sanremo. Il testo della canzone è una vera e proprio dichiarazione d’amore, risultando più romantico che mai. Un’esibizione non molto convincente, abbastanza insipida.
Red Canzian – “Ognuno ha il suo racconto”.
L’ex componente dei Pooh per quest’edizione del festival riscopre le sue origini rock. Con occhi lucidi, deciso e determinato, calca il palco del Teatro Ariston. La canzone non rispecchia a pieno le sue potenzialità.
Luca Barbarossa – “Passame Er Sale”
La semplicità è l’arma vincente della sua esibizione. Nonostante la canzone in dialetto romanesco sia malinconica, ha a favore il fatto di essere al tempo stesso fluida ed orecchiabile.
Diodato e Roy Paci – “Adesso”
Il suono della tromba di Roy Paci è sicuramente inconfondibile, il suo tocco è percepibile. Diodato durante l’esibizione pecca per un eccesso di energia nei movimenti, che il brano in fondo non richiede. Tutto sommato la canzone è dotata di un sound originale.
Nina Zilli – “Senza Appartenere”
Avvolta in un abito bianco canta fiera il suo brano, un omaggio a tutte le donne. “I fiori li ho messi in testa, per noi”, dice salutando la Hunziker e riferendosi al fiore tra i suoi capelli. il testo intenso e l’esibizione classica e raffinata.
Renzo Rubino – “Custodire”
Il brano da lui presentato ha un testo veramente molto profondo, tanto che Rubino si è commosso alla fine del pezzo. Una performance davvero dolce.
Enzo Avitabile e Peppe Servillo – “Il Coraggio di Ogni Giorno”.
Un look total black quasi funereo per entrambi gli artisti. Avitabile si scatena suonando il suo strumento. Canzone di ottima qualità nel complesso, anche se l’esibizione lascia l’amaro in bocca.
Le Vibrazioni – “Completamente Sbagliato”
La loro prima volta a Sanremo è stata 13 anni fa, tornano quest’anno riuniti nella loro formazione originale. A parte la poca voce di Sarcina, la band presenta una grande intensità durante l’esibizione, intensità che li caratterizza da sempre.
Il verdetto della giuria demoscopica, di questa prima serata, è diviso in tre fasce.
Nella zona blu , la più alta, si sono piazzati: Nina Zilli, Lo Stato Sociale, Noemi, Annalisa, Max Gazzè, Ron, Ermal Meta-Fabrizio Moro.
Nella zona gialla, quella di mezzo, ci sono: Luca Barbarossa, Mario Biondi, The Kolors, Elio e Le Storie Tese, Giovanni Caccamo, Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico.
Nella zona rossa: Decibel, Diodato e Roy Paci, Renzo Rubino, Enzo Avitabile con Peppe Servillo, Red Canzian, Le Vibrazioni, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli.
Per rivivere le emozioni della prima serata del famosa kermesse musicale clicca qui.
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