Politica

Decreto sblocca-cantieri, ecco il sì al Senato (con l’aiuto di FDI)

In Senato, i sovranisti di FDI scelgono di astenersi. Il primo sì allo sblocca-cantieri è realtà. Cantone, però, avverte sul rischio della corruzione

Ci siamo, un altro decreto sta per essere messo a segno dal Governo. Lo sblocca-cantieri ha appena ottenuto il lasciapassare al Senato. Il ministro Danilo Toninelli è schizzato via dalla poltrona, appena ha visto l’illuminarsi di ben 142 lucine verdi che hanno dato il via libera. A giocare un ruolo fondamentale, però, sono stati anche i 17 astenuti, tutti quanti provenienti da FDI. Un passaggio probabilmente chiave, che segnala la prudente marcia di avvicinamento verso il Governo, alla luce dei risultati delle Elezioni Europee.

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Per ora, però, non sembra tutto oro quel che luccica.
Darà una grande mano all’occupazione. Verranno impiegati miliardi di euro, pagati dai cittadini, in tante opere pubbliche. Una legge importantissima che semplifica la burocrazia e rilancia la crescita, attivando o riattivando finalmente i lavori. Commissariamo opere per 25 miliardi.” dichiara Toninelli.

Lo stesso Di Maio ha dichiarato: “Il decreto sblocca-cantieri fa una cosa molto ardita. D’ora in poi in Italia se c’è un cantiere che rallenta non bisogna fare una legge per nominare un commissario, ma creiamo una procedura straordinaria con una norma ordinaria per cui da ora in poi chiunque sarà al Governo potrà scegliere una persona all’altezza, commissariare il cantiere e derogare ai cavilli burocratici che non consentono la consegna dell’opera in tempo.

Naturalmente, dalle opposizioni piovono dissidi. Zingaretti ha dichiarato: “Si tratta di un blocca-Italia, un provvedimento di corto respiro, pasticciato e confuso per trovare una sintesi tra gli interessi di parte della Lega di Salvini e il M5S di Di Maio.

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Ma la vera partita si gioca altrove. Infatti, non è detto che con il nuovo decreto la sicurezza sia garantita. Anzi, il vero e proprio campanello d’allarme viene introdotto proprio dal presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone.

L’allarme

Raffaele Cantone non ha di certo usato termini gioiosi per descrivere lo sblocca-cantieri. Anzi. Con le modifiche appena decretate, il provvedimento appare molto più complesso e arduo da applicare. E non solo, perché il rischio di corruzione potrebbe addirittura ampliarsi.

Il Codice degli Appalti è diventato, da un giorno all’altro, figlio di nessuno. Seppure opportunamente ridimensionata rispetto ai 200mila € del testo originario, la previsione di una soglia abbastanza alta (150mila €) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (con la richiesta di soli tre preventivi) aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi. Alcune opzioni sono più attente all’idea del fare piuttosto che del fare bene.” ha dichiarato Cantone.

Dunque, nemmeno passata la misura, che subito lo sblocca-cantieri provoca il primo allarme. Ma non solo. Perché il passaggio del provvedimento al Senato dona anche un’altra chiave di lettura, finora sempre passata inosservata: la complicità di FDI, che a questo punto è fondamentale per la tenuta del Governo.

Nessuno, infatti, aveva calcolato come tutti i provvedimenti passati finora siano stati figli anche dell’astensione continua del gruppo di Giorgia Meloni. La vera stranezza è che, di faccia, la stessa leader condanna in maniera giornaliera le gesta del Movimento 5 Stelle, salvo poi favorirne un provvedimento. Insomma, la nuova politica rispecchia, ancora una volta, in tutto e per tutto, quella vecchia.

Un “do ut des“, che a questo punto sancisce un altro punto chiave del Governo Frankenstein. Ormai non si può parlare solamente di fronte “gialloverde”, ma di un fronte “gialloverdeblu“. Sebbene Fratelli D’Italia non sia formalmente nella formazione di Governo, è innegabile il suo continuo contributo soprattutto nelle questioni fondamentali riguardanti voti a decreti e provvedimenti.

Ma non è tutto oro ciò che luccica. Infatti, ora le critiche da cui il Governo è costantemente invaso prenderanno, naturalmente (ma di striscio), anche il partito di Giorgia Meloni.

Antonio Jr. Orrico

Studente al terzo anno di Scienze della Comunicazione, con una passione innata per il giornalismo, per la scrittura, per la lettura e per la musica.

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