22 Ottobre 2019 - 10:18

Sciopero dei trasporti, stop dei mezzi pubblici venerdì 25 ottobre

sciopero trasporti Salerno

Sciopero dei trasporti indetto per il prossimo 25 ottobre. SGB e CUB chiedono: “Aumento dei salari, delle pensioni e salario medio garantito”

Un nuovo sciopero dei trasporti indetto dai sindacati SGB e CUB per il prossimo 25 ottobre. Braccia incrociate in vari settori ma i disagi maggiori si registreranno per quanto riguarda i trasporti, sia pubblici che privati. Ad annunciarlo è stata ATM, l’Azienda Trasporti Milanesi. Lo sciopero durerà 24 ore e riguarderà le fasce orarie dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Ad aderire allo sciopero dei trasporti, anche ATAC, l’azienda di trasporti romana, sempre per il 25 ottobre.

Le richieste fatte dai sindacati e dalle società di trasporti sono: “aumento dei salari, delle pensioni e salario medio garantito, la riduzione delle aliquote fiscali su salari e pensioni, il recupero dell’evasione fiscale e istituzione della patrimoniale, la riduzione dell’orario settimanale di lavoro a parità di salario, il superamento del Jobs Act e dei contratti precari“.

Si legge, inoltre, sul comunicato: “Arrivano le cifre per il rinnovo dei contratti dei Lavoratori pubblici, già scaduto da quasi un anno. Pochissime decine di euro ciascuno in busta paga: a regime, dal 2021, 50 euro lordi medi”. “Per i dirigenti, invece, ben altre cifre: aumenti fino a 426 euro lordi e 5.000 euro di arretrati”.

Più certezze per i lavoratori

Ancora: “È necessario ridare certezze ai lavoratori, con aumenti che ridiano finalmente risposte alla crisi salariale e non la peggiorino, con l’istituzione di una 14esima mensilità anche per i Dipendenti Pubblici, tra i pochissimi a non averla: perché? C’è bisogno di un piano di assunzioni straordinario, di farla finita con la precarietà del lavoro che è precarietà della vita, che ridia fiato ai servizi pubblici, unici universali a disposizione di tutti i cittadini, risposte occupazionali al Paese ed ai lavoratori pubblici, costretti ormai a far fronte a carichi e condizioni di lavoro impossibili mentre vedono i soldi andare in altre tasche ed i loro stipendi assottigliarsi e diventare sempre più precari ed insufficienti“.