Da studio televisivo quello di Non è l’Arena su La7 ieri sera si è trasformato in un ring, una pedana per schermidori, in cui armati del fioretto delle loro lingue e ragioni, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri e il filosofo Diego Fusaro hanno dibattuto sulla gestione della pandemia di Coronavirus in Italia.
Per Fusaro, noto da sempre per le sue posizioni border line e “anti-sistemiche”, imporre l’uso della mascherina e la misura del distanziamento sociale significa far ripiombare l’Italia ai tempi dei regimi totalitari: “Ogni regime del ‘900 ha imposto la misura del distanziamento sociale (…) Lo ha detto anche il filosofo Giorgio Agamben”.
Il viceministro Sileri ha provato, per parte sua, a spiegare all’interlocutore che tutte le misure messe in atto servono per arginare l’attuale emergenza sanitaria: “Questa”, ha detto indicando una classica mascherina sanitaria, “la portano gli infermieri in ospedale e i chirurghi mentre ti operano (…) Quello che dici non ha senso: oggi assembramento vuol dire possibilità di trasmettere il virus a qualcuno vicino a te. Non si tratta di politica, si chiama rispetto (…) Io se fossi in te leggerei qualche libro di medicina e di salute pubblica”.
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