10 Ottobre 2020 - 15:07

Non solo Giletti: quando il pop si fa politica e viceversa

Giletti

Se la sua candidatura al Campidoglio si rivelasse effettiva, Massimo Giletti sarebbe solo l’ultimo volto “pop” prestato alla politica: gli esempi più eclatanti

Mentre conduce ogni domenica sera su La7 il talk show Non è l’Arena, Massimo Giletti pensa già al suo futuro professionale che potrebbe passare per il Campidoglio“Io candidato a Sindaco di Roma? Non lo escludo“, ha detto ieri nel corso di una trasmissione che conduce su una nota emittente radiofonica, aggiungendo poi che il suo contratto con la rete di Urbano Cairo dovrebbe scadere alla fine di quest’anno, cosa che gli permetterebbe di provare nuove strade, ma- precisa- “solo se posso incidere”.

Dalla politica al pop

In attesa di capire se quella di Giletti con indosso la fascia tricolore sia un’immagine plausibile o solo una suggestione (di quelle a cui pure il conduttore è stato più volte associato nel corso degli anni), è giusto notare come sia affollatissima la galleria di personaggi che, fuori dai palazzi del potere, hanno costruito attraverso la tv (o più in generale lo spettacolo) una nuova fase, una nuova primavera della loro carriera sempre (e in maniera ineludibile)improntata ad un insindacabile culto della personalità.

Proprio dallo studio di Non è l’Arena, per esempio, è iniziata- come opinionista- l’ascesa televisiva di Nunzia De Girolamo: l’ex forzista l’anno scorso ha quindi partecipato a Ballando con le stellein coppia con Raimondo Todaro e in questa stagione televisiva, dopo essere stata in lizza per il timone di Linea Verde, dovrebbe condurre su Raiuno (a partire da fine Novembre) il programma di seconda serata Ciao Maschioin cui diversi esponenti del cosiddetto “sesso forte” si sottopongono al fuoco di fila della sue domande, spesso scomode e fuori dai denti.

A ben vedere “Ballando”, show danzereccio del sabato sera di Raiuno con Milly Carlucci, ha avuto spesso e volentieri in pista ex onorevoli: da Antonio Razzi a Irene Pivetti (seconda Presidente della Repubblica Italiana nel ’94 che ha oggi all’attivo diversi programmi Mediaset e Rai come conduttrice e opinionista), l’ultima in ordine di tempo è Alessandra Mussolini.

La pasionaria partenopea, invero, ha vissuto più vite in una: prima attrice, cantante e personaggio del costume italiano (memorabile in questo senso la sua copertina di Playboy nel 1983) poi politica “di rottura” (nel 1993 ha “insidiato” la corsa di Bassolino a Sindaco di Napoli), è stata anche (ed è tutt’ora) opinionista ricorrente di programmi televisivi molto popolari.

A tal proposito, sono memorabili i suoi litigi con Vittorio Sgarbi (era il 2006 e il reality in questione era La Pupa e il Secchione), un altro personaggio che, non a torto, viene da più parti definito “il più grande trasformista italiano”: tra una sfuriata e l’altra in vari contenitori tv, il critico d’arte è anche attualmente Sindaco di Sutri; fece discutere la sua ordinanza shock (a inizio Settembre 2020) che multava chi fosse stato sorpreso ad indossare  la mascherina “dove non serve”.

… E viceversa: Giletti si aggiungerà alla lista?

Fin qui una rassegna di personaggi politici che si sono re-inventati attraverso la tv. Ma spesso, e la suggestione Giletti è qui a dimostrarcelo, abbiamo assistito anche al procedimento inverso: quello cioè di personaggi pop prestati alla politica.

Il caso più eclatante della storia recente  è senz’altro quello di Rocco Casalino, da concorrente del primo Grande Fratello a “capo comunicazione del Movimento 5 Stelle” e portavoce del Premier Conte. Un bel salto, si dirà. Ma si sa: il passato spesso ci insegue, ci rimane addosso come uno stigma; e lo sa bene Casalino, che in occasione della reunion del cast del primo Grande Fratello di scena  qualche settimana fa a Live-Non è la d’Urso su Canale 5 si diceva, attraverso una lettera, “dispiaciuto che dopo 20 anni la mia esperienza al Gf, una parentesi nella mia vita, venga ancora utilizzata per screditarmi”.

Anche il giornalista Gianluigi Paragone ha vissuto la propria personale parabola politica tra le fila dei pentastellati: dopo aver condotto su La7 (dal 2013 al 2017) il talk show La Gabbia, nel 2018 viene eletto al Senato con il sistema proporzionale. Ma l’idillio dura poco e le frizioni tra il partito e Paragone, già venute a galla quando quest’ultimo si è astenuto dal votare la fiducia al Conte II, sono diventate frattura insanabile quando lo stesso vota contro la legge di Bilancio proposta dall’alleanza di Governo Pd-M5S. Su decisione dei probiviri, organo collegiale interno al Movimento, Gianluigi Paragone viene espulso dal partito il 1 Gennaio 2020.

Altri due volti pop passati alla politica sono quelli di Giusy Versace e Ilona Staller.

La prima, atleta paralimpica, ha prima partecipato (vincendo) a Ballando con le stelle nel 2014 e poi si è candidata alle Politiche del 2018 con Forza Italia, venendo eletta nel collegio uninominale di Varese. Ad oggi fa parte della Commissione Politiche Sociali di Montecitorio con delega a Pari Opportunità e Disabilità.

Ilona Staller, invece, dopo aver vissuto un’epopea da diva internazionale del cinema a luci rosse, nel 1985 si candida col Partito Radicale per un posto d’onore nella X Repubblica risultando per preferenze seconda solo al leader Marco Pannella.

Cinque anni dopo ritentò l’esperienza politica candidandosi, insieme a Moana Pozzi, tra le fila del Partito dell’Amore fondato da Riccardo Schicchi e Mauro Biuzzi, ma esso non ottenne il successo sperato.

Degna di nota anche la corsa a Sindaco di Monza che la Staller ha ingaggiato nel 2011: il suo partito “futurista-progressista” aveva promesso che, in caso di vittoria, avrebbe reso la città “più eccitante”.

Gli esempi d’oltreoceano

Dopo aver passato in rassegna alcuni dei più noti esponenti della svolta pop della politica in Italia, senza dimenticare che anche Matteo Salvini e Matteo Renzi, prima di diventare i leader di partito che conosciamo, hanno fatto una comparsata televisiva, nel quiz La Ruota della Fortuna, facciamo un salto oltreoceano dove, ad aprire la strada ad una certa “spettacolarità” della politica, è stato senz’altro Ronald Reagan.

Prima di diventare il quarantesimo presidente degli Stati Uniti d’America, Reagan è stato un attore cinematografico nonchè numero uno della Screen Actors Guild, organizzazione sindacale che nel corso della sua storia ha contribuito a salvaguardare gli interessi di oltre 160.000 professionisti dell’audiovisivo.

Anche il Presidente Usa attualmente in carica Donald Trump deve la crescita esponenziale della sua popolarità prima dell’arrivo alla Casa Bianca, ad una serie di progetti imprenditoriali e televisivi di successo. Tra tutti, il reality The Apprentice che il tycoon ha prodotto e condotto dal 2004 al 2015.

Indefesso sostenitore delle politiche trumpiane, è il rapper e producer Kanye West, il quale la notte del 4 Luglio (data evidentemente non scelta a caso) palesava su Twitter la volontà di scendere in campo e candidarsi a Presidente Usa.