Prima di diventare chi è oggi, ovvero l’amata conduttrice di un programma di successo, Silvia Toffanin era la ragazza di un piccolo comune di Vicenza.
La regina di Verissimo ha scelto il settimanale Grazia per raccontarsi e svelare i retroscena di un passato un po’ difficile. Silvia (figlia di una bidella di origini australiane e di un operaio) trascorreva la maggior parte del suo tempo insieme ai nonni, venendo coinvolta in ‘attività di paese’: faceva il rosario, frequentava processioni, giocava a carte.
Inoltre, la Toffanin doveva fare i conti con un padre molto geloso. Quest’ultimo non vedeva di buon occhio le uscite con gli amici né la frequentazione con un ragazzo. Quando Silvia aveva il permesso di andare in discoteca, suo padre la accompagnava e rimaneva addirittura ad aspettarla fuori al locale.
A proposito della gelosia paterna, la conduttrice ha dichiarato: “I primi amori? Direi nessuno, con mio padre geloso In paese si usava che i ragazzi, le comitive di amici, citofonassero per dire ‘scendi’, senza esserci messi d’accordo prima. Rispondeva mio padre, e ogni volta: ‘Silvia non c’è’. Non mi faceva uscire. Ogni tanto mi permetteva di andare in discoteca, a condizione che mi accompagnasse lui. Mi aspettava chiuso in macchina nel parcheggio. Inutile dirgli di andarsene a casa per tornare a riprendermi. Non si muoveva da lì”. La prima presentazione ufficiale di Piersilvio Berlusconi a suo padre? E’ avvenuta, non a caso, dopo un anno.
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