21 Maggio 2020 - 14:26

La Spagna non vuole assumersi i rischi dell’Italia nelle riaperture

Pedro Sanchez premier spagna Conte

La Spagna ritiene che il governo italiano si stia precipitando nell’allentamento delle restrizioni in tempi troppo rapidi

La Spagna fin dal principio dell’emergenza ha seguito i passi dell’Italia con una sola settimana di differenza. Tutte le restrizioni messe in campo, dalla chiusura delle scuole al lockdown totale hanno dimostrato una forte sinergia di intenti e priorità tra i governi. I due esecutivi hanno collaborato e dialogato in maniera costante. Questo almeno fino ad ora. Nell’attenuare le misure per contenere il contagio la Spagna ha infatti deciso di adottare una linea molto diversa e più prudente.

L’Italia dal 3 giugno aprirà le frontiere a tutti i cittadini europei e allo stesso modo permetterà gli spostamenti tra regioni. Il paese iberico invece non pensa di permettere spostamenti, neanche interni, almeno fino alla fine di giugno. Sanchez crede che Conte si stia precipitando troppo nell’allargamento delle restrizioni. L’Italia va troppo veloce; speriamo che gli vada bene ma stanno rischiando molto”, ha dichiarato il presidente del governo.

Sanchez – secondo El Pais – è inflessibile, convinto che bisogna attenersi a tutte le indicazioni che giungono dagli esperti. Il criterio da rispettare non deve essere quello economico. Secondo Sanchez per la Spagna è molto meglio sacrificare adesso l’economia che rischiare una successiva chiusura a causa di un nuovo probabile picco dei contagi. Un’altro lockdown sarebbe infatti disastroso.

In Italia hanno molta pressione per via del settore turistico. Anche noi, ma stiamo optando per la prudenza. Stanno assumendo un rischio molto alto. Il turismo si gioca sulla reputazione. Noi vogliamo tornare ad essere una destinazione sicura. E per questo non c’è niente di meglio che evitare una marcia indietro che distruggerebbe la nostra immagine”, riassume un membro dell’esecutivo.

In Spagna sono previste, a tempo per ora indeterminato, per chiunque entri nel paese, due settimane di quarantena. “Non ha senso rischiare per qualche altra settimana. Abbiamo il nostro piano e lo manterremo. Il mese di giugno è fondamentale”, afferma un altro membro del gabinetto.

L’Italia e la Spagna che fino ad ora avevano condiviso lo stesso piano per affrontare la pandemia si trovano per la prima volta ad attuare scelte politiche diverse. In un forte clima di incertezza globale, soltanto il tempo stabilirà quale direzione sia stata la più giusta e proporzionata.