Altra drastica notizia per l’economia italiana, ben lontana dal boom suggerito da Luigi Di Maio non molto tempo fa. Lo spread tra BTP e Bund cresce nuovamente e supera addirittura i 260 punti base, arrivando a ben 262,4. La causa è da addebitare alla Commissione UE, “rea” di aver tagliato le stime sul PIL dell’Italia comunicate dal Ministero del Tesoro.
Il rendimento del titolo a 10 anni del Tesoro è arrivato al 2,59%. Anche la Borsa italiana ha subito drastici effetti da tutto questo. Infatti, ha girato in calo dopo le nuove stime sul PIL arrivate dalla UE che ha fatto allargare lo spread. Il listino però è tornato in breve a riprendere un minimo vantaggio (+0,2%), trainato dalle buone performance di alcuni titoli dopo le buone trimestrali: Amplifon (+6,2%), Ferrari (+4,6%), Campari (+2,9%) e Piaggio (+2,5%).
Tutti gli altri mercati europei restano in negativo, influenzati dalla guerra dei dazi tra USA e Cina e dal calo del pezzo petrolifero. Il peggiore è Londra (-1,1%), seguito da Parigi (-0,8%) e Francoforte (-0,7%).
“In una guerra commerciale perdono tutti: le trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina richiedono tempo, e un loro fallimento è una minaccia per l’economia globale.” ha dichiarato Christine Lagarde, direttore generale della FMI.
Le Borse asiatiche faticano a riprendersi dopo il tonfo di ieri, scatenato dai tweet con cui il presidente americano Donald Trump ha alzato i toni della guerra commerciale con la Cina. Gli investitori restano nervosi, dunque si prospettano tempi davvero duri anche per un mercato in crescita esponenziale come quello asiatico.
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