Attualità

Sprechi alimentari, l’Italia supera la media Ue

Nel 2020 i paesi Europei, in media, hanno sprecato 127 chilogrammi di cibo per ciascun cittadino. Queste sono le cifre esorbitanti rinvenute da un’analisi statistica pubblicata da Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea che, nei giorni scorsi, ha effettuato un primo monitoraggio degli sprechi alimentari all’interno dei confini dell’Unione Europea. I principali responsabili risultano essere le famiglie, generando il 55% degli sprechi alimentari. Il restante 45% è costituito dai rifiuti generati verso l’alto, nella filiera alimentare, dai settori della produzione primaria a quelli della fabbricazione di prodotti alimentari e bevande.

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Bisogna comunque tener conto che il 2020 è stato un anno particolare, l’anno della Pandemia. Le famiglie hanno cucinato nelle loro case e i ristoranti sono stati chiusi, questo potrebbe aver influenzato i risultati statistici, dando una posizione di ulteriore svantaggio alle famiglie, bisogna attendere un anno di normalità per avere un quadro statistico più chiaro.

La nazione in cui gli sprechi alimentari sono maggiori è Cipro, ma un aspetto considerevole è che l’Italia si posiziona tra i primi paesi per sprechi alimentari in Europa, con una media di 146 chilogrammi di cibo per abitante, ben 19 sopra la media europea. Superiore anche l’incidenza delle famiglie, pari al 73,3% totale. Questi dati lasciano pensare ad un atteggiamento sbagliato dei cittadini nei confronti del cibo, che non solo bisogna migliorare, ma anche rendere più consapevole, in quanto i rifiuti alimentari hanno un elevato impatto ambientale e climatico, perché costituisce un ulteriore fonte di emissione dei gas serra. Secondo la FAO, i rifiuti alimentari creano un inquinamento da anidride carbonica equivalente a circa l’8% delle emissioni totali di gas ad effetto serra, prodotte dall’uomo.

Gli sprechi alimentari, ormai, rappresentano una sfida globale. Entro il 2030, i paesi dell’Unione Europea sono obbligati a rispettare un obiettivo preciso presentato dall’ONU: dimezzare gli sprechi alimentari. Per i cittadini, un modo concreto per iniziare questa lotta è quello di mettere in atto strategie anti-spreco, come:: organizzare al meglio il frigo, surgelare o reimpiegare il cibo non consumato. Mentre, per il settore commerciale, può essere utile incrementare le donazioni alimentari dei prodotti invenduti a organismi di beneficenza. Bisogna impegnarsi per dar vita tutti insieme ad un cambiamento consistente, per non rischiare di arrivare ad un punto di non ritorno.

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Redazione ZON

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