Si avvicina la data di scadenza del 15 Ottobre per lo stato di emergenza. La possibilità di una proroga sembra farsi sempre più concreta, considerando l’aumento del numero dei contagi e dei posti in terapia intensiva. La conferma potrebbe arrivare a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico. Con la riapertura delle scuole, infatti, la possibilità di prorogare il termine dello stato di emergenza sembra sempre più probabile. Se nel mese di luglio si era optato per una proroga dello stato di emergenza, con un numero di contagi di circa 386 al giorno, oggi con l’aumento dei casi, circa 1.800 al giorno, la proroga sembra quasi scontata.
Resta però da stabilire il prolungamento effettivo dello stato di emergenza, se e quando si opterà per una proroga di poche settimane o di un termine più lungo, almeno fino al 31 dicembre. Il ministro della salute, Roberto Speranza ha affermato: “Faremo una valutazione da qui a qualche settimana, ci teniamo pronti ad ogni evenienza, non escludendo la possibilità di mini-lockdown a livello sub-provinciale, escludendo interventi più estesi.”
A preoccupare la crescita del numero dei nuovi contagi e del possibile collasso dei reparti di terapia intensiva. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, da fine Luglio a oggi il numero dei nuovi contagi sarebbe addirittura quadruplicato, passando da 12.482 della settimana del 15-21 di Luglio, ai 45.489 della settimana del 16-22 Settembre. Resta, tuttavia, da monitorare la riapertura degli istituti scolastici che, potrebbe incidere notevolmente sull’ulteriore crescita dei contagi.
Con l’avvicinarsi della data di scadenza, la procedura dello smart working potrebbe prolungarsi, qualora si optasse per una proroga dello stato di emergenza. Dopo il 15 Ottobre, infatti, si ritornerebbe alla procedura della legge 81 del 2017 che consiste nell’accordo individuale con il singolo lavoratore, come condizione per ricorrere allo smart working.
Necessario intensificare una contrattazione collettiva, lo aveva affermato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, in un intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, del 18 Agosto. L’idea è di modificare il meccanismo esclusivo dell’accordo individuale tra l’azienda e il singolo lavoratore, a favore, invece, di una contrattazione collettiva, in particolare sui contratti nazionali o aziendali. In aggiunta alla possibilità di fissare a livello di contratto, quote percentuali di ricordo allo smart working.
Si intensificano i controlli per chi viaggia all’estero. La proroga dello stato di emergenza, infatti, andrebbe a estendere le regole che stabiliscono l’obbligo di tampone per chi rientra in Italia da paesi come la Croazia, Grecia, Spagna, Francia e Malta, per le regioni invece, da Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Haute-de-France, Occitania, Aquitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
La scelta di optare per la proroga potrebbe, inoltre, intensificare le misure preventive anti-Covid, tra cui l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto dalle ore 18 fino alle 6 del mattino, con lo scopo di evitare assembramenti. Nel caso di crescita dei contagi, si potrebbe inoltre optare per l’obbligo di mascherina per l’intero arco della giornata, così come è già avvenuto in Campania e in Calabria.
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