17 Novembre 2020 - 17:36

Conosciamo la storia della famiglia Trump…

Trump

Donald Trump è indubbiamente uno degli uomini più chiacchierati del mondo e, probabilmente, anche della storia

Il 45° presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, amato e odiato, perennemente al centro della scena mediatica. Tutti conoscono l’attuale Trump, fosse anche solo per una delle sue tante esternazioni divenute poi ricorrenti nel teatro politico. In pochi, forse, conoscono effettivamente la storia della sua famiglia e il percorso che ha portato Donald a guidare il Paese a stelle e strisce.

Tutto iniziò col nonno di Donald Trump, Friedrich Trumpf, nato in Germania nella seconda metà del XIX secolo. In piena adolescenza si recò a Frankenthal dalla madre, per lavorare come barbiere, per poi spostare a Kallstadt. Non essendo riuscito a fare fortuna e sapendo che prima o poi sarebbe stato chiamato come militare nell’esercito imperiale tedesco, preferì trasferirsi negli Stati Uniti, intraprendendo a 16 anni un viaggio lungo 12 giorni. Friedrich, divenuto Frederick, fu aiutato dalla sorella, già emigrata anni prima, e si stabilì in un quartiere con molti altri tedeschi che avevano scelto la sua stessa strada.

Il primo investimento importante fu nel ristorante “Poodle Dog”, rinominato “Dairy Restaurant”, a Seattle, ma fu nel 1905, superati ormai i 35 anni, che la sua vita conobbe una svolta inaspettata. In Baviera, infatti, gli era stata tolta la cittadinanza del regno e Frederick decise di scrivere una lettera al proprio sovrano per poter tornare liberamente in patria. La domanda trovò esito negativo e Frederick Trump fu espulso per diserzione, non essendosi cancellato dalle liste di leva. Dunque fu costretto a tornare in America, dove i Trump iniziarono a creare la loro dinastia. Il primogenito di Frederick avrebbe dunque avuto successo nell’ambito immobiliare, mettendo su l’impero che da lì in avanti avrebbe caratterizzato per sempre la storia della sua famiglia. Tra i nipoti di Frederick c’erano due maschi, destinati a prendere il comando delle imprese: il minore si chiamava Donald.

La lettera con la richiesta di rimpatrio rappresenta ancora oggi un documento di eccelsa caratura storica, perché oltre a raccontare le origini della famiglia Trump, ne ha descritto l’emigrazione verso gli Stati Uniti, dove Donald è salito al potere. Friedrich Trump non stava scappando da nessuna guerra, ma si trasferì unicamente per sfondare e fondare un proprio impero economico. All’epoca chi sceglieva di emigrare sapeva che sarebbe potuto andare incontro al rischio della disgrazia, ma il nonno di Donald Trump non se ne curò. Anche se probabilmente avrà utilizzato qualche espediente poco lecito per i tempi, arrivando a edificare in terreni che non erano di sua proprietà, Friedrich trovò la fortuna che cercava e riuscì persino diventare a tutti gli effetti un cittadino statunitense, abbandonando di fatto le sue vere origini. Geniale l’idea di aprire dei punti di ristoro per chi viaggiava in Canada nel periodo della corsa all’oro.

In sostanza, le intuizioni del nonno di Trump erano sempre puntuali e precise, ma anche borderline e solo per un soffio non gli costarono ogni volta la libertà. A New York Friedrich non si fece scrupoli nel gestire affari in canali di dubbio gusto, ma fu proprio grazie alle ricchezze accumulate in quegli anni e trasferite poi ai nipoti che questi ultimi, tra cui Donald, hanno goduto sempre del successo. Già solo dati e statistiche sull’attività di Trump come imprenditore nel mercato dei Casinò parlano chiaro. Il paradosso è che con le attuali leggi americane, probabilmente una storia come quella del nonno di Trump non sarebbe ripetibile. La fuga verso gli Stati Uniti sarebbe risultata difficilmente praticabile. Avrebbe rischiato di essere arrestato ed espulso, per poi tornare in un luogo che aveva rinnegato la sua esistenza. Su nessun grattacielo sarebbe apparsa la scritta “Trump”.