22 Marzo 2017 - 18:14

Storie di viaggiatori: in sella ad una motocicletta

Storie di viaggiatori

Storie di viaggiatori: continuano le nostre storie di viaggiatori del mondo, e quella di oggi vi farà sognare in sella ad una stupenda motocicletta

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Storie di viaggiatori continua con i suoi racconti di vite reali in viaggio; oggi ci racconterà la sua storia Massimiliano Perrella, che viaggia da anni in sella alla sua motocicletta.

Storie di viaggiatori

Ciao Massimiliano, presentati ai nostri lettori

Ciao Annalisa, mi chiamo Massimiliano Perrella, trentacinquenne molisano, e dall’agosto 2011 viaggio per il mondo con la mia motocicletta.

Fa strano a dirlo, ma prima di partire ero quello che si definirebbe un “bravo” ragazzo; giovanissimo direttore di centro commerciale (dopo una laurea in Comunicazione Internazionale ed un Master in Marketing e Comunicazione), con contratto a tempo indeterminato, una bella macchina ed un futuro pieno di sicurezze ed opportunità;

Peccato che ciò che avevo non fosse ciò che desideravo…

Io volevo vivere appieno il mondo, in ogni sua sfaccettatura: scoprire nuovi luoghi, apprendere diversi modi di concepire la vita, sbirciare un po’ più in là dell’ordinario che tutti conosciamo; questi erano e sono ancora oggi, per me, stimoli grandiosi.

Vivevo una vita “quasi perfetta” ed avevo un posto di lavoro ambito, è vero, ma la mia quotidianità era interamente proiettata verso il lavoro, e mi sembrava che i mesi scorressero tutti uguali e incolori: vivevo per lavorare, e non avevo quasi mai tempo per me. Una vita omologata e scontata proprio non riuscivo più ad accettarla!

Inoltre gli scandali della politica italiana e la crisi economica mi hanno fatto chiedere se davvero l’Italia, Paese che amo, fosse ancora il posto migliore dove continuare la mia vita.Storie di viaggiatori

Così, un giorno, ho deciso di abbandonare le certezze di un contratto a tempo indeterminato per inseguire i miei sogni e sono partito in sella alla mia moto.

Ad oggi ho attraversato Slovenia, Croazia, Serbia, Turchia, Iran, India, Nepal, Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Malesia, Australia, Cile, Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Bolivia, Perù ed Ecuador, mentre la Colombia è la prossima tappa nella lista.

Sicuramente hai avuto un bel coraggio a cambiare la tua vita, e sono veramente tanti i luoghi che hai visitato lungo il tuo viaggio; quali, fra questi, sono quelli che ti hanno lasciato un ricordo indelebile?

Considerando la bellezza dei Paesi che ho visitato, devo ammettere che in ogni nazione ho trovato elementi comuni a tutti gli uomini (siamo tutti umani alla fine) e peculiarità del luogo. Facendo mente locale (in ordine di ‘apparizione’) direi la Serbia per il suo popolo magnifico e la gentilezza in essi riscontrata.

Anche l’Iran mi ha fatto provare sensazioni bellissime grazie all’ospitalità ed alla spontaneità di chi ha fatto di tutto per farmi conservare un ottimo ricordo del Paese (nonostante un arresto, eh eh, ma ve ne parlo fra poco!). Decisamente molti media non rendono giustizia, con i loro commenti faziosi, alla bontà e genuinità dei popoli di religione musulmana.

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In Laos mi sono dovuto inchinare davanti alla genuinità e simpatia del simpatico popolo laotiano; In assoluto i più rilassati di tutti (qua la siesta non è pomeridiana, è quotidiana!) e certamente uno dei popoli che mi ha mostrato di più in assoluto denti e gengive: non la smettevano mai di sorridere!

In Brasile sono stato contagiato dalla innata felicità ed allegria della popolazione, in Argentina e Uruguay sono stato trattato come un familiare, Bolivia e Perù mi hanno regalato i paesaggi più belli della mia vita mentre le Ande, fra Cile ed Argentina, mi hanno rapito il cuore.

E devo anche ammettere che non c’è un singolo Paese in cui non tornerei; ognuno mi ha regalato qualcosa e, sebbene ci siano alcuni che mi siano piaciuti più di altri, penso che ogni posto nel mondo è bello a modo suo.

Ti sei mai trovato in situazioni spiacevoli o pericolose? E quali sono i problemi e le difficoltà che devi affrontare durante i tuoi viaggi?

Nella vita quotidiana di viaggio, devo pensare a come alimentarmi bene, fare dei controlli generali alla moto (non si finisce mai!), trovare le strade migliori, un posto sicuro per dormire e dove connettermi ad internet; poi se c’è anche dell’acqua calda la cosa non mi dispiace!

Solo poche volte ho vissuto delle brutte esperienze; una volta ho dovuto spedire la mia moto dal sud dell’Iran in India e, per farlo, sono rimasto nel Paese più giorni di quanti ne avevo a disposizione. Colpa mia, non c’è dubbio: all’aeroporto mi hanno arrestato, perquisito, sequestrato il passaporto e ho rischiato la galera. Ne sono uscito per il rotto della cuffia, ma è stata la settimana più nera di tutto il viaggio.

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In India ho dovuto sfidare il terribile traffico locale e rischiare più volte la vita (non esagero) per percorrere 2000 km in quattro giorni… restando a piedi nel bel mezzo del nulla, in piena notte, a sostituire il regolatore di tensione della motocicletta.

E, quando non volevano far uscire la mia bella presso il confine vietnamita con la Cambogia, ho trascorso due ore davvero poco piacevoli. Credo che senza una ferma motivazione, la convinzione di potercela fare nonostante tutto e l’aiuto di alcuni locali (poi diventati miei amici per la pelle!), non sarei riuscito ad andare avanti.

In Cile sono rimasto invece a piedi per un problema alla pompa della benzina in un passo di frontiera, a più di 3200 s.l.m. Anche là sono stato aiutato da persone fantastiche che mi hanno veramente tolto dai guai.

Questa la costante del mio viaggio: confidare nella bontà dell’essere umano!

Proprio per questo sono stato accettato dalla Ted Simon Foundation,  il cui obiettivo principale è promuovere l’intesa tra le popolazioni, ridurre le tensioni e favorire la pace tra le diverse culture del mondo.

Come pensi di essere cresciuto e cambiato grazie a questo tuo nuove stile di vita?

Devo ammettere che, facendo un quadro della situazione, oggi mi sento così bene da non riuscire quasi a descrivere come fossi prima.

Non che in Italia fossi una persona infelice o insoddisfatta, ma adesso è come esser me stesso all’ennesima potenza, ed è come se avessi trovato e sprigionato la mia vera essenza!

Di certo mi sento molto più ricco (non di soldi, ma di esperienze), più fiducioso verso l’essere umano in generale ed assolutamente entusiasta per tutto ciò che è diverso da quanto io sia abituato. E, senza esser presuntuoso: so che se davvero voglio qualcosa non esiste nulla che possa impedirmi di raggiungerla!

Chiunque voglia saperne di più dei miei viaggi, può fare un salto su www.australiatwin.it, dove ho un diario di viaggio ricco di fotografie e racconti; mentre su Youtube trovate il video in cui mi presento.

Come hanno reagito amici e parenti alla tua scelta di vita?

Mi hanno soprannominato lo “Spostato”,perché pensano che mi manchi qualche rotella per aver mollato una vita quasi perfetta ed essermi lanciato alla scoperta del mondo!

Non a caso, è questo il titolo del mio primo libro pubblicato: UNO ‘SPOSTATO’ SU DUE RUOTE – Diario di viaggio dall’Italia all’Australia; è il diario del mio viaggio su due ruote alla ricerca di una nuova prospettiva di vita, caratterizzato da una impegnativa preparazione, da una incontenibile passione per la moto e dalla voglia di immergermi nella quotidianità di chi vive e concepisce la vita in maniera differente: un vero e proprio cammino alla scoperta della mia identità e del mondo.

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Non posso, però, non ringraziare tutti i miei sponsor e quanti mi hanno scritto, nel corso di questi mesi, incitandomi e facendomi i complimenti per la mia avventura. Ma ringrazio soprattutto la mia famiglia ed i miei genitori i quali, nonostante la preoccupazione nel sapere un figlio in giro per il mondo, mi hanno sempre supportato e lasciato libero di inseguire i miei sogni.

Pensi di continuare a vivere viaggiando ancora a lungo?

Non so cosa mi riserberà il futuro, ma finché avrò entusiasmo per la vita e la mia adorata due ruote con me… l’avvenire non potrà che esser ricco di emozioni!

Cosa vorresti consigliare a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa scelta di vita?

Il mio consiglio finale, a chiunque stia pensando di fare un’esperienza del genere, è di partire!

Il mondo è meraviglioso, e lascia stupiti anche nei posti più impensabili.

Non bisogna essere supereroi o avere grandi somme; si trova sempre un aiuto e viaggiare in moto, o in bici, o in autostop è mille volte meglio che prendere un aereo e raggiungere un posto senza aver scoperto e conosciuto niente e nessuno.

Il bello del viaggiare è il viaggio stesso, la meta è solo una pausa fra un viaggio ed un altro…

E prima di salutarvi, vorrei rivolgermi personalmente a voi che state leggendo: se anche voi avete un sogno (o meglio, ancora dei sogni) non lasciate morire quella piccola fiamma di passione che vi portate dentro.

Non dovete abbandonare la famiglia o vendere la casa per inseguirli; ognuno ha il suo modo ed i suoi tempi.

Ma dire: “Io non posso” oppure “Ormai è tardi“: sono solo semplici scuse.

Se desiderate ardentemente qualcosa, fate di tutto per raggiungerla.

Io ho rischiato tanto e ho messo in discussione quasi tutto, pur di farlo; ma questo sono io. Ora tocca a voi: schiodatevi da quella sedia e inseguite il VOSTRO sogno!

“Buona strada!”

Per chi volesse seguire tutti i suoi viaggi, ecco i link di Massimiliano Perrella

E se anche tu ami viaggiare e vuoi seguire i nostri viaggi o condividere le tue esperienze, esporre i tuoi dubbi, o semplicemente trovare l’ispirazione, unisciti al nostro gruppo Anime in viaggio by Annalisa Galloni e seguici alla pagina Facebook Viaggiare con Anim&rranti e su Youtube.

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