Strage di Bologna: la commemorazione per il quarantennale
Commemorazione in Piazza Maggiore per il quarantennale della Strage di Bologna: intervenuti anche Crimi e la presidente del Senato Casellati
L’orologio dell’anima della città, è fermo alle 10.25 del 2 Agosto 1980. E oggi, a quarant’anni di distanza dalla Strage di Bologna, Piazza Maggiore si anima (pur nel rispetto delle vigenti normative anti-Covid) per ricordare e per lanciare un appello, un grido, affinchè la verità venga consegnata ai familiari delle 85 vittime.
Alla commemorazione sono intervenuti anche il Viceministro dell’Interno Vito Crimi e la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Il primo prende la parola per chiedere scusa: “Dopo 40 anni di dolori immutabili per i familiari, le scuse sono le uniche parole che hanno una parvenza di decenza“. Casellati, emozionata nel trovarsi in Piazza Maggiore per una commemorazione così dolorosa ma allo stesso tempo imprescindibile perchè certi buchi neri della Storia non ci risucchino, ha invece ribadito l’impegno della classe dirigente che rappresenta nella ricerca della verità sulla strage di Bologna:
“Dopo 40 anni, di parole siamo saturi. Vi dirò quello che abbiamo fatto concretamente perchè la verità, dopo 40 anni, finalmente emerga”.
Un impegno verso la verità condiviso dalle istituzioni e dalla Procura Generale di Bologna, il cui lavoro è stato celebrato oggi anche dalle parole del presidente dell’Associazione Vittime della Strage, Paolo Bolognesi: “Sono passati quarant’anni e finalmente il nostro desiderio di verità comincia a diventare possibile, grazie al lavoro della Procura Generale di Bologna. A quei magistrati, diciamo due cose: grazie, non vi lasceremo mai soli.
Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,con un tweet ricorda il quarantennale dalla Strage di Bologna, esprimendo vicinanza ai familiari e a tutti i magistrati “impegnati a squarciare definitivamente il velo che ci separa dalla verità”.
40 anni dalla #StrageDiBologna. Siamo al fianco dei familiari, di chi crede nello Stato, dei magistrati impegnati a squarciare definitivamente il velo che ci separa dalla verità. Lo dobbiamo alle 85 vittime innocenti, lo dobbiamo a noi stessi.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) August 2, 2020
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