28 Maggio 2016 - 17:20

Strage di Piazza della Loggia, 42 anni fa l’attentato che scosse l’intero Paese

strage di piazza della loggia

Strage di Piazza della Loggia: 42 anni fa l’attentato che scosse l’intero Paese; Mattarella ricorda le vittime e ribadisce la volontà di andare fino infondo per punire i colpevoli

[ads1]Nel giorno della commemorazione per la Strage di Piazza della Loggia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda le vittime inviando un messaggio al sindaco di Brescia Emilio Del Bono, ribadendo la volontà da parte delle istituzioni di far luce sulla vicenda e andare fino infondo per fare giustizia. “A quarantadue anni dalla terribile strage, che stroncò vite innocenti a Brescia e sconvolse l’animo dell’intero Paese, è giusto ribadire con forza che la Repubblica Italiana non dimentica le ferite inferte da chi voleva colpirne gli ordinamenti democratici, né l’impegno appassionato di quanti dal dolore più grande sono riusciti a estrarre energie civili per ricomporre un tessuto di partecipazione, di convivenza, di solidarietà. Il barbaro attentato di piazza della Loggia era iscritto in un disegno folle e criminoso, che produsse altri gravissimi lutti e tentò di condizionare gravemente il confronto politico”.

Il Presidente Mattarella loda ancora la cittadinanza e l’impegno di Brescia, con particolare riferimento all’associazione “Casa della Memoria” per l’incessante contributo alla ricerca della verità, con il supporto dei parenti delle vittime che, come dice sempre nel messaggio, è stato esemplare. “Avete onorato i vostri cari e, al tempo stesso, avete aiutato il Paese e la democrazia italiana nella riscossa contro il terrorismo e i suoi oscuri piani”.
Le indagini e le prime sentenze

La Seconda Corte d’assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo nel luglio del 2015 l’ex ispettore di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e l’ex fonte dei servizi segreti Maurizio Tramonte. Ma l’opera ancora non è compiuta e la giustizia deve continuare a fare il suo corso, prosegue ancora Mattarella come “necessità vitale per la democrazia”. [ads2]