16 Giugno 2022 - 16:28

Suicidio assistito di “Mario”: è il primo caso in Italia

Ormai tetraplegico da 12 anni, Federico Carboni, conosciuto come Mario, ha messo fine alla sua vita con il suicidio medicalmente assistito

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Federico Carboni, il marchigiano 44 enne costretto a letto da 12 anni a causa della tetraplegia, è deceduto alle 11:05 di oggi per mezzo del suicidio medicalmente assistito. Federico, conosciuto come “Mario”, aveva deciso di mettere fine alla sua vita poiché si sentiva ormai in balia delle onde ed era totalmente dipendente per qualunque cosa avesse bisogno. L’associazione Luca Coscioni ha assistito il giovane per permettergli di usufruire della strumentazione e del farmaco, ma lo Stato non gli aveva fornito i medicinali, essendo la casistica non coperta da una normativa.

Per tale ragione, il giovane 44enne è stato costretto a chiedere aiuto per raccogliere circa 5 mila euro che gli hanno permesso di poter esprimere la sua volontà e porre fine alle sofferenze. Era “stremato” ha raccontato, “la vita è meravigliosa”, ma purtroppo a lui era andata così, circa 12 anni fa, quando a causa di un incidente aveva subito una completa paralisi del corpo.

Il caso di “Mario” è il primo di suicidio medicalmente assistito in Italia, da non confondere con l’eutanasia e la sedazione profonda, che sono pratiche mediche completamente diverse. Il suicidio medicalmente assistito viene praticato dal paziente stesso, ma con l’aiuto di un medico ed è legalmente riconosciuto, mentre l’eutanasia è la pratica che vede il medico il somministratore di farmaci letali su richiesta del paziente. Quest’ultima pratica medica non è regolata ancora da alcun decreto legge e pertanto illegale.