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Farina, olio, zucchero: come accaduto durante il primo lockdown, anche il timore di una guerra prolungata sembra aver allarmato la popolazione. Una vera e proprio corsa all’approvvigionamento nei supermercati che però non si basa su fondamenta sensate.
Sono in tantissimi che nel corso dell’ultimo weekend hanno preso d’assalto gli scaffali alla ricerca di quei bene che sarebbero a rischio a causa del conflitto tra Ucraina e Russia. File interminabili e mensole pressoché vuote, con il timore persistente che la guerra possa privare anche la nostra popolazione di questi alimenti.
Rischio che, ad oggi, è del tutto inesistente, come precisato dai dirigenti di alcune tra le più grandi catene di supermercati attive in Italia. Non solo non si profila alcun tipo di emergenza di stoccaggio per questi alimenti, ma in alcuni casi si è dovuto intervenire per porre un freno all’acquisto in quantità eccessiva. L’Unicoop Firenze, per esempio, ha deciso di razionalizzare la vendita di farina, olio di semi e zucchero a 4 confezioni per ogni cliente, evitando che si venga a creare eccessiva disparità e momentanea indisponibilità sugli scaffali.
“Non farsi prendere dal panico”: questo il messaggio che i supermercati stanno cercando di trasmettere ai proprio clienti. Anche in caso di sciopero degli autotrasportatori, infatti, la circolazione dei beni di prima necessità sarà sempre garantita.
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