17 Febbraio 2022 - 09:34

Tangentopoli: 30 anni dall’arresto di Mario Chiesa

Tangentopoli inizia il 17 febbraio 1992 quando il presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di spicco del Psi milanese viene arrestato in flagranza di reato mentre intascava una tangente

Tangentopoli

Tangentopoli iniziò in un normale pomeriggio di metà febbraio. Erano da poco passate le 18 del 17 febbraio 1992 quando il capitano dei carabinieri Roberto Zuliani fece il suo ingresso nell’ufficio di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di spicco del Psi milanese, cogliendolo in flagranza di reato mentre intascava una tangente. Trent’anni fa, oggi, scattavano le prime manette che avrebbero dato avvio a Mani Pulite, la serie di inchieste giudiziarie portate avanti dal pool di magistrati di Antonio Di Pietro che scoperchiarono il sistema di corruzione di partiti e imprese.

L’arresto di Chiesa

Chiesa venne colto in flagranza di reato mentre accettava una tangente di sette milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni, che gestiva una società di pulizie. A denunciarlo alla Procura di Milano era stato lo stesso Magni, stanco di pagare: per la vittoria di una gara d’appalto al Trivulzio, un lavoro da 140 milioni, Chiesa aveva preteso per sé una tangente del 10%, quindi 14 milioni di lire. Magni, d’accordo coi carabinieri e con Di Pietro, si presentò nell’ufficio di Chiesa alle 17:30, portando con sé una valigetta con 7 milioni, corrispondenti alla prima trance della tangente.

L’inizio di Tangentopoli

Durante l’interrogatorio, Chiesa rivelò che il sistema delle tangenti era molto più esteso rispetto a quanto affermato da Craxi in televisione. Le tangenti erano richieste nella quasi totalità degli appalti. Il sistema, rodato e radicato, andava a beneficio dei partiti e dei politici, specialmente di quelli al governo come Dc e Psi. Chiesa fece anche i nomi delle persone coinvolte.