6 Settembre 2019 - 17:27

Teresa Bellanova: la ministra “bracciante” dell’Agricoltura

Teresa Bellanova

Il nuovo ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, è stata una bracciante sfruttata dai caporali. Successivamente, è scesa in politica

Lei è scesa in campo. In tutti i sensi possibili. Teresa Bellanova porta con sé una storia davvero particolare, ricca di duro lavoro, di tanta esperienza e soprattutto anche di sfruttamento. Una storia agrodolce, che le ha permesso, dopo tanto sudore e tanta fatica, di arrivare ad un posto davvero molto ambito quale il ministero dell’Agricoltura. Per lei, ex bracciante agricola sfruttata duramente dai suoi caporali ed anche sindacalista per difendere i diritti dei lavoratori del settore primario, è sicuramente un grande punto d’arrivo. Eppure, non è nuova a questi incarichi.

Ha maturato negli anni una profonda esperienza politica. Non è nuova a ruoli di Governo. Il suo nome era già stato adoperato nel Governo Renzi, dove è stata sottosegretario al Lavoro, e nel Governo Gentiloni, da viceministro dello Sviluppo Economico. Nonostante tutto questo, però, è stata molto criticata da giornali, commentatori ed elettori di destra e centrodestra, che l’hanno accusata di non essere all’altezza del ruolo. Tutta colpa del titolo di studio, una licenza media che ricorda tanto l’ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Altri scettici (o invidiosi) addirittura sono arrivati a criticarne il look alla cerimonia del giuramento.

La verità è che Teresa Bellanova è un politico di grande esperienza, nel Parlamento da oltre dieci anni, ha gestito crisi industriali molto complesse e ha ricoperto importanti incarichi di partito. Ha lottato a lungo contro il caporalato come sindacalista, è una delle esponenti “vecchio stampo” del partito, più attaccata ai vecchi ideali di sinistra. Attenta ai temi del lavoro e ligia alla disciplina di partito, questo è per lei il coronamento giusto per una lavoratrice instancabile come lei.

Benvenuta, buon lavoro.