29 Gennaio 2016 - 17:51

Tornatore: ”La paura è la migliore amica della creatività”

Tornatore

Esplosiva e ricca di aneddoti la lectio del cineasta Giuseppe Tornatore, che ha regalato agli studenti dell’Ateneo una vera e propria lezione di vita

[ads1] Boato d’eccitazione all’arrivo del maestro Tornatore nel Teatro d’Ateneo che racconta e si racconta in una sala gremita di occhi lucidi e menti aperte all’acquisizione di nuove competenze e curiosità sull’incredibile carriera artistica dell’ospite.

Difficile non far riferimento al suo nuovo film “La corrispondenza”: ‘’Un film non può essere girato usando uno stile qualunque ma deve essere sincero e coerente perché esistono migliaia di inquadrature possibili per una scena, ma solo una è quella giusta e così ho posizionato quattro fratture stilistiche molto rapide all’interno della mia nuova pellicola per ottenere uno stilema sottrattivo assoluto’’.

Le domande degli studenti riescono a stimolare il regista, tanto che si lascia andare ad una perla di garantita franchezza che lascia tutti senza fiato: ‘’Quando realizzate un progetto – afferma l’ospite su input di uno studente di cinema – dovete fare attenzione ad una quantità quasi infinita di fattori. Il rischio è che  possiate perdervi nella ricerca di questi e, per riuscire in quello che fate, dovete distillare dal progetto un sentimento, trovarne uno e usarlo come bussola del vostro magnifico lavoro.’’

Sulle dure accuse della critica che lo accusa di essere ridondante: ‘’Oggi sono sempre più convinto di non esserlo, non ho fatto una pellicola sui massimi sistemirispondendo in merito al suo ultimo film– ho usato l’allegoria delle stelle ancora visibili anche quando sono morte come l’amore che continua ad essere passione pura semplicemente perché l’amore è il mistero dei misteri e senza di esso la vita dell’uomo sarebbe misera cosa’’.

Con quest’ultima frase si è chiusa la Masterclass targata Davimedia che, per l’ennesima volta, riesce a far conoscere ai discenti dell’Ateneo realtà importanti viste da una lente senza filtri, perché, come dice lo stesso Tornatore: ‘’La tecnologia promette l’immortalità ma il contatto, gli sguardi, la vita vera si vive offline.’’

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