Transart, apre il Festival delle arti digitali che esplora vette
Linguaggio contemporaneo e nuove frontiere dell’era digitale nel Transart di Bolzano, il Festival delle arti digitali, dall’11 al 28 settembre
Transart 2019 è il festival delle arti digitali e dell’espressione di linguaggi contemporanei che permette di arrivare alle nuove frontiere dell’era digitale, aperto dall’11 al 28 settmebre.
Le emozioni di libertà e vertigine delle Dolomiti e delle architetture dell’Alto Adige, ma anche officine, capannoni e ferrovie protagoniste di questo festival di Sassolungo.
Tutta l’esposizione sarà un viaggio nell’elettronica, attraverso le arti visive e la musica, ma anche l’immersione in micromondi naturali che lasceranno i visitatori senza fiato.
Queste imprese sono state rese possibili attraverso la sinergia fra pubblico e privato e l’attività di piccole realtà locali, allo scopo di mettere in luce i nuovi modi di comunicare.
Attesissime le prime performance italiane e non, come Hotel Paradiso, di Benedict Mason. Il musicista contemporaneo l’ha composta esclusivamente per l’anfiteatro naturale di Mittelsee nei pressi del Lago di Carezza.
In questo luogo, tristemente noto per l’uragano del 2018, sarà eseguita una solenne partitura per paesaggio naturale, che ne sfrutterà al massimo acustica e suggestioni.
Ancora il Wind Pressure Concert, musica e proiezioni per i 100 anni del Bauhaus. Un’esibizione pensata per l’aria di Silvia Hell ed Enrico Pompili, e l’artista Ludwig Hirschfeld-Mack, che ha realizzato una macchina per spettacoli a luci colorate.
Fra le prime italiane ci sono invece Polar, di Eugene Ungaretti. I visitatori saranno invitati in una installazione gonfiabile a forma di igloo, che ricorda un po’ le spedizioni scientifiche da documentario e le pericolose avventure nei ghiacci.
Per finire, il 13 settembre a Bolzano la Fondazione Dalle Nogare offrirà un’esperienza unica, con il suo museo privato scavato nella roccia. Al suo interno le opere contemporanee di Slobodan Kajut e Davide Gagliardi.
A fare da sottofondo la musica di John Cage e Julius Eastman.
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