8 Giugno 2016 - 14:13

I trent’anni de “I Goonies”

Goonies

Trent’anni e non sentirli: è il cultissimo degli anni Ottanta I Goonies, storia di un gruppo di ragazzi che si mette a caccia del tesoro del pirata Willy l’Orbo. Un film che ha segnato intere generazioni, e che nessuno sarà mai più in grado di replicare

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7 Giugno 1986 – 7 Giugno 2016, sono passati trent’anni dalla fatidica uscita, al cinema, de I Goonies, film generazionale che è poi diventato il cult dei cult dei film girati nei meravigliosi anni ’80, alla pari soltanto di pellicole celebri come Ritorno al Futuro, Ghostbusters e La Storia Infinita.

Goonies

Il doblone di Willy l’Orbo

Nessuno avrebbe immaginato un tale successo per un film adolescenziale, che andava ad inserirsi in un filone cinematografico insieme ad altri titoli che sono entrati nella storia e che raccontano la Generazione X, quella cioè di quei ragazzi nati a cavallo tra i primi anni Sessanta e i primi anni Ottanta, quelli cioè figli del baby boom, dello sviluppo economico e demografico, discendenti diretti di quella prima generazione di padri nati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Accanto ai Goonies erano usciti Sixteen Candles, The Breakfast Club, e tantissimi erano gli attori adolescenti che transitavano sugli schermi di quell’epoca, molti dei quali hanno fatto la storia del cinema di quel periodo.

C’era River Phoenix, indimenticato giovane fenomeno della sua generazione, morto d’overdose nei primi anni Novanta; c’erano Corey Haim e Molly Ringwald, c’erano Emilio Estevez e Josh Brolin, Winona Ryder e Kerri Green. E ancora Jennifer Grey e Jennifer Beals, le giovani attrici di Dirty Dancing e Flash Dance.

Tutti nomi che per quelli che erano ragazzi a quel tempo sono rimasti intrappolati in una imperitura giovinezza, mai cresciuti, e fermati sulle pellicole di un’epoca straordinaria, che, a riguardarla, ci dà tanta nostalgia.

I Goonies è uno di quei film capaci di raccontarci quell’epoca: con un cast formato da promesse del cinema, come i già citati Kerry Green e Josh Brolin, ai quali si aggiunsero Sean Astin, Jonathan Ke Quan (il piccolo Shorty già visto in Indiana Jones e il Tempio Maledetto), Martha Plimpton e Corey Feldman, ci narra la storia di un gruppo di ragazzi come tanti, che prima di lasciare le proprie case  di Astoria, nell’Oregon, al posto delle quali nascerà un campo da golf, trovano in soffitta la mappa del tesoro di Willy l’Orbo.

Decideranno di cercare quel tesoro, i ragazzi, e lo troveranno, ma non saranno i dobloni del pirata ad arricchire il gruppetto di giovani avventurieri, quanto piuttosto la loro amicizia che si cementerà definitivamente nel corso di una avventura storica che li vedrà anche alle prese con un gruppo di delinquenti del luogo, la famiglia Fratellis, i quali proveranno a mettere le mani su quell’oro che, per i ragazzi, spetta soltanto a loro.

Dire “I Goonies” oggi è divenuto sinonimo di “avventurieri”, e guardare quel film, proposto e riproposto dalle televisioni in tutte le grandi occasioni, non stanca mai.

Sì, perché Richard Donner, che si avvalse della collaborazione del maestro Steven Spielberg, azzeccò tutto con quel film: dalla colonna sonora che ebbe come protagonista Cyndi Lauper, che cantò “Goonies R’Good Enough”, bellissimo pezzo con musicalità tutta ottantina, fino all’atmosfera.

Goonies

Il pirata Willy l’Orbo ne I Goonies

Ora si dice che Sean Astin, il protagonista, abbia parlato di un prossimo, possibile, confronto tra il suo personaggio e Willy l’Orbo. Astin, che interpreta Mickey Walsh, incontra infatti il pirata sotto forma di scheletro ad un certo punto del film.

Che “I Goonies 2” esca o meno, abbiamo la certezza che quanto fatto in un’epoca come quella degli anni Ottanta, non si potrà replicare. Perché i Goonies sono come lo Sbarco sulla Luna: non si possono trasferire ad un epoca differente da quella in cui sono nati.

Farlo li renderebbe patetici, a meno che non si trovi uno sceneggiatore che sia capace di trasferire la magia di quei tempi in un periodo nel quale i veri Goonies sarebbero divenuti i padri adulti di una generazione per la quale l’avventura di un gruppo di ragazzini a caccia di un pirata saprebbe di ridicolo, e non direbbe proprio niente.

Chi scrive crede che un sequel sia molto difficile, perché l’epoca delle grandi avventure è finita. I ragazzi di oggi, e pure noi che quel film lo abbiamo tanto amato, siamo troppo chiusi nei nostri cellulari e tablet per immaginare un’avventura alla ricerca di un tesoro sepolto.

Meglio gustarci quell’epoca in DVD/Blu Ray con gli occhi di adulti che furono bambini, con la nostalgia di un tempo che non torna, ma che, almeno, i mezzi moderni ci hanno permesso di rivivere, quante volte vogliamo.

Perché i Goonies, come detto, si possono vedere e rivedere, ma ogni volta è sempre come la prima: detto da chi, quel film, lo ha visto almeno 10 volte. Intero e a pezzi.

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