8 Giugno 2016 - 13:30

Nomination per Hillary Clinton. Dopo un Presidente nero per la prima volta una donna in corsa per la Casa Bianca

Hillary Clinton

Nomination per Hillary Clinton. Dopo un Presidente nero per la prima volta una donna in corsa per la Casa Bianca

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Il conteggio dei voti in California sta ancora avvenendo in queste ore, ma ormai pare che i giochi siano fatti in casa democratica: nomination per Hillary Clinton. L’ultima decisiva notte per le primarie presidenziali si è appena conclusa, e la ex first lady ed ex segretario di stato Hillary Clinton ha già ricevuto, almeno ufficiosamente, l‘investitura come candidata per il Partito Democratico nella corsa alla Casa Bianca. La Clinton prevale sul rivale Bernie Sanders in Sud Dakota, New Jersey e Nex Mexico, e in California, in cui lo spoglio sta per terminare, è comunque in testa con il 57% delle preferenze. Quella della California è notoriamente la sfida più importante, non solo per le primarie ma anche per le elezioni di novembre. La California, infatti, assegna ben 546 delegati. Il senatore Sanders prevale solo in Nord Dakota e Montana, ma ancora non molla la presa sulla nomination, nonostante l’evidenza. Tra dieci giorni la partita si chiuderà definitivamente, con il voto dello stato di Washinghton DC.

nomination

Elezioni Usa, nomination del Partito Democratico per Hillary Clinton

Un momento storico quello della nomination, secondo la Clinton “Questa vittoria “appartiene a tutte le generazioni che hanno lottato per rendere questo momento possibile, questa notte appartiene a tutti voi”. Già nelle primarie del 2008 Hillary Clinton aveva visto infrangere il sogno, con la nomination che poi andò a Barack Obama. Ma forse gli Stati Uniti non erano ancora pronti per una donna alla presidenza.

Il continente aveva superato da meno di due secoli lo schiavismo, era prima il caso di riconciliarsi con gli afroamericani eleggendo un presidente di colore. Ora sono pronti, una donna a capo di una delle superpotenze del mondo moderno può cambiare la storia, può scuotere le coscienze. “Giustizia e libertà possono vincere. Insieme siamo più forti… siamo una sola nazione, con giustizia e libertà per tutti… la fine delle primarie è solo l’inizio del lavoro che siamo chiamati a fare, e se siamo uniti, saliremo insieme, perché insieme siamo più forti” .

Clinton vs Trump

A questo punto il rivale di Hillary Clinton dopo la nomination diventa Donald Trump, e già iniziano gli affondi a mezzo stampa ai danni del candidato repubblicano. Hillary Clinton lo accusa di far leva sulle paure degli americani e di convincere il suo elettorato attraverso il risveglio di vecchi spauracchi, come la recessione, il terrorismo, l’odio razziale. Non bisogna trascurare neanche i modo poco ortodossi di Trump, le sue dichiarazioni fuori dalle righe e prive di logica, oltre alle consuete contestazioni che si verificano ogni qualvolta che tiene un comizio. La Clinton ne ha anche per il suo rivale Bernie Sanders, ma sono solo complimenti, in particolare per “il dibattito vigoroso che ha sollevato sulle ineguaglianze, che è stato positivo per il partito democratico”. Anche se non gli è servito a convincere gli elettori nel conferirgli la nomination finale.

Ma Trump controbatte

“Capisco la responsabilità di portare lo scettro e non vi deluderò mai vi renderò orgogliosi” afferma Donald Trump in un discorso tenuto a  Briarcliff Manor (New York). Ma il magnate ne ha anche per la sua neo proclamata rivale “I Clinton hanno fatto della politica di arricchimento personale un’arte. Perché dovrebbero i politici voler cambiare un sistema corrotto per mantenerli al potere?  Io combatto il sistema corrotto. Hillary Clinton alla Casa Bianca è l’estensione del disastro di Obama”. E a quel punto affonda, invitando dalla sua parte gli elettori delusi di Bernie Sanders, chiedendo di votare per lui alle elezioni di novembre, considerando il modo in cui il senatore è riuscito a galvanizzare gli americani, come lo stesso Obama ha ammesso durante la telefonata con Sanders al termine di questa ultima tornata elettorale.

Ma Bernie Sanders non si arrende, e se non ha ricevuto la nomination per la corsa alla Casa Bianca almeno è certo di voler far sentire la sua presenza nel futuro programma della Clinton, portando avanti la sua battaglia contro le grandi banche egemoni, per un’America più giusta. Tutto il contrario di Donald Trump che vorrebbe trasformare il Paese in un’estensione delle sue aziende, sia come modo di vivere che di considerare la vita e le persone. I suoi detrattori sono numerosi, ma la sfida finale per le presidenziali Usa è quanto mai incerta. Insomma, Hillary Clinton e lo sconfitto Bernie Sanders potrebbero far fronte comune, pensando al futuro, poi, come avvenne ai tempi del primo mandato di Barack Obama, che prese la Clinton nel suo staff come Segretario di Stato, e riscattando, nel suo secondo mandato, un altro sconfitto eccellente, John Kerry, sempre in veste di Segretario di Stato. Magari anche per Sanders sarà così.

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