Negli ultimi anni si sta assistendo ad un fenomeno molto particolare: la mancanza di fiducia nei confronti dei medici. Da quando in rete è possibile trovare qualsiasi tipo di informazione (spesso errate), diventa sempre più opinione comune quella di potersi sostituire a chi le stesse cose le ha studiate. È il caso, ad esempio, del dilagante terrore verso i vaccini, scaturito da una notizia falsa che ha avuto, purtroppo, un’enorme riscontro mediatico. Sempre partendo da questo sentimento di sfiducia, molto spesso negli ospedale ci si trova ad assistere a scene pietose nei confronti di medici ed infermieri da parte di pazienti e loro parenti con pretese assurde e fuori dalla portata di qualsiasi medico. Da ciò ne nascono spesso delle vere e proprie liti e aggressioni, con denunce e processi annessi, e l’esigenza di un Tribunale della Salute.
Per questo motivo nasce l’idea di un Tribunale della Salute. Consulcesi, infatti, ha lanciato una petizione (firma qui) che in poche ore ha raggiunto oltre 10 mila firme. È stata indirizzata al Presidente Mattarella, al ministro alla Salute Giulia Grillo, al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al Presidente della Federazione degli Ordini dei medici e al presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri. Con questa petizione, i firmatari chiedono l’istituzione di “una camera di compensazione che punti anche a evitare di ingolfare le aule dei Tribunali con liti temerarie“. Un organo, cioè, che si occupi solo di questioni legate all’ambito della salute, a tutela del paziente e anche del medico.
Purtroppo i casi di malasanità ci sono e, molto spesso, situazioni spiacevoli sono causate da personale incompetente, come succede per qualsiasi professione. Se ciò è vero, però, lo è anche il fatto che migliaia di medici dedicano la vita alla cura del paziente, nonostante condizioni di lavoro improponibili, turni di lavoro estenuanti e condizioni salariali non consone ad una tale responsabilità. Aggiungendo poi assurde pretese ed insulti, diventa verosimile l’insostenibilità di una tale condizione. Proprio per questo il Tribunale della Salute potrebbe essere la soluzione migliore per accertare le reali responsabilità senza incorrere in lunghe ed estenuanti cause legali.
Sarebbe auspicabile, da parte del medico, un ritorno al dialogo con il paziente e che questo mestiere torni ad essere per tutti una missione e non uno status sociale. In questo modo, probabilmente, il suddetto paziente potrebbe tornare ad avere più fiducia e ritornare, così, alle buone, vecchie maniere.
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