11 Maggio 2016 - 12:27

Tritolo per uccidere il Procuratore di Napoli

tritolo per uccidere

Tritolo per uccidere; sequestrato nel barese un quantitativo ingente di tritolo che sarebbe servito per uccidere il Procuratore Capo di Napoli Giovanni Colangelo

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Tritolo per uccidere. Sequestrato nel barese un quantitativo ingente di tritolo che sarebbe servito per uccidere il Procuratore Capo di Napoli Giovanni Colangelo. A rivelarlo un pentito della Sacra Corona Unita che alla fine del 2015 avrebbe avuto contatti con alcuni affiliati dell’area a nord di Napoli, di cui egli stesso è originario, e che avrebbero parlato di un attentato al magistrato Giovanni Colangelo. Ancora, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, l’attentato sarebbe dovuto avvenire a Gioia del Colle, dove risiede Colangelo, sfruttando i suoi spostamenti tra Puglia e Campania.

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Magistrato Giovanni Colangelo

Gli inquirenti hanno ricostruito l’ambiente nel quale sarebbe maturato poi l’agguato, riscontrando sul territorio contrasti tra gruppi criminali per il controllo delle attività illecite, in particolare fra pregiudicati vicini al clan Strisciuglio. Gli agenti hanno scoperto l’acquisto e il trasporto di 550 grammi di tritolo, quantitativo che sarebbe poi servito per l’agguato, insieme con una pistola semiautomatica Tokarev 7,65.

Giovanni Colangelo, pugliese, classe 1965 anni, è originario della provincia di Bari, precisamente di Palo del Colle. Vinse il concorso in magistratura a soli 22 anni nel 1972. Prima uditore a Bari, poi pretore a Chivasso, alla fine il ritorno in Puglia. Dal 1989 Colangelo è stato prima sostituto procuratore e poi procuratore aggiunto a Bari a partire dal 2000. Successivamente ha ricoperto il ruolo di coordinatore nazionale della Dda e procuratore capo a Potenza, prima dell’assegnazione definitiva, nel 2912, a capo della Procura di Napoli. di essere designato dal Csm alla guida della Procura di Napoli, nel maggio del 2012. 

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