Tuning, in Italia è legale? Dimenticatevi i bolidi in stile Fast and Furious, nel nostro Paese le norme per la modifica delle auto sono molto rigide e molto restrittive. Zero fantasia e molta burocrazia
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Il Tuning non è solo una moda, è un credo, uno stile di vita, un modo di interpretare la propria vettura e un’occasione di incrementare la propria esperienza alla guida. Ma non è una pratica per tutti. Prescindendo dai costi, a volte proibitivi, delle componenti che servono per modificare la propria auto, noi italiani viviamo in un Paese dove il Tuning è una pratica ai limiti dell’illegalità. La nostra legislazione, comunque, contempla la possibilità di elaborare la propria vettura. In merito esistono due articoli del Codice della Strada, il 75 e 78, nonché una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2008, che sanciscono come gli autoveicoli che hanno subito modifiche estetiche devono essere soggetti ad un esame di verifica delle stesse, al fine di ottenere l’omologazione del veicolo.
Led
In merito alle modifiche permesse nel nostro Paese, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha specificato, nel dettaglio, quali sono quelle tollerate e quali no. Iniziamo dalle luci blu, che vanno a sostituire quelle omologate. In base al Cds, la presenza di questo tipo di luci è sanzionata anche se le stesse non vengono usate. Le luci blu possono comunque essere installate, ma ad esclusiva responsabilità del proprietario, poiché non sporgano dal veicolo, siano efficacemente salde e non presentino bordi appuntiti o taglienti.
Marmitta
Una delle componenti più belle del tuning è la marmitta. Una Ford Mustang GT senza il doppio scarico dietro sarebbe una bestemmia! E invece no, le direttive europee parlano chiaro. I dispositivi di scarico dei gas possono essere sostituiti con altri, ma devono essere omologati e accompagnati da un certificato che ne attesti l’omologazione. E il rumore? Dimenticatevi anche i ruggiti alla Need for Speed! La rumorosità della marmitta non deve superare quella indicata sulla carta di circolazione del veicolo. E tanto per aggiungere burocrazia ad altra burocrazia, tutte queste modifiche devono essere specificate nella carta di circolazione.
Minigonne
Grazie al cielo non c’è la possibilità che le forze dell’ordine vengano vicino alla vettura, col centimetro, a misurare quanto distano dall’asfalto le nuove minigonne della nostra auto. Ma nel caso vogliate applicarne alcune davvero molto basse, e molto vistose, sarà necessario richiedere comunque la scheda di omologazione. Occhio però, se l’applicazione delle minigonne ha comportato anche la sostituzione delle sospensioni allora sarà necessario fare un passo indietro, perchè agire sulle sospensioni è illegale e c’è il rischio di incorrere in pesanti sanzioni.
Vetri oscurati
Prescindendo dal tuning, quello dei vetri oscurati è un vezzo che piacerebbe a molti poter sfoggiare. E invece no, neanche questo è permesso senza la necessaria dichiarazione di omologazione. I vetri non potranno mai essere completamente oscurati ma solo leggermente colorati, e sempre in modo da lasciare ampia trasparenza dall’esterno verso l’interno e viceversa.
Se dopo questo excursus nel mondo della burocrazia siete ancora intenzionati a comprare il kit base per il tuning della vostra auto, allora siete dei veri appassionati! Un consiglio: scegliete uno spoiler che superi sempre le dimensioni della parte posteriore dell’auto, sarà molto più d’impatto. E per la griglia, che sia grande e molto molto bassa.
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