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“Avevamo posto 3 condizioni all’Italia: compensare lo scarto per 2018 e 2019 e ottenere garanzie per il 2020. Tutte e tre le condizioni sono state rispettate e quindi non sussistono più motivazioni per aprire una procedura d’infrazione“. Con queste parole, il commissario agli Affari economici della UE Pierre Moscovici ha dato l’annuncio ufficiale del no di Bruxelles all’apertura della procedura d’infrazione contro l’Italia.
L’annuncio era nell’aria già da qualche ore, dopo le intense trattative delle ultime settimane tra Governo italiano e UE. Decisiva l’approvazione, il 1 Luglio scorso in Consiglio di Ministri, di un pacchetto che di fatto ha congelato i risparmi di quota 100 e reddito di cittadinanza in modo da ridurre il deficit. La questione non è però ancora del tutto chiuso. Lo stesso Moscovici ha annunciato che Bruxelles continuerà a monitorare con attenzione i conti del bilancio italiano e decisivi saranno i numeri del 2020.
Intanto esulta l’Esecutivo. “Per prima cosa, voglio fare i complimenti al Premier Giuseppe Conte per il suo lavoro di mediazione ai tavoli europei. Abbiamo evitato una procedura d’infrazione che sarebbe stata pesante per il nostro Paese a causa del PD. L’Italia non la meritava e l’annuncio di oggi rende giustizia al nostro Paese e al nostro lavoro” ha dichiarato il Ministro del Lavoro Luigi di Maio.
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