11 Aprile 2016 - 10:40

L’UE potenzia la risposta alle “minacce ibride”

legge di bilancio

La Commissione Europea e l’Alta rappresentante dell’ UE hanno adottato un quadro congiunto per contrastare le minacce ibride

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Negli ultimi anni l’UE e i suoi Stati membri si sono trovati sempre più esposti a minacce ibride che comprendono azioni ostili volte a destabilizzare una regione o uno Stato. Pertanto, la Commissione europea e l’Alta rappresentante hanno adottato un quadro congiunto per contrastare le minacce ibride e rafforzare la resilienza dell’UE, degli Stati membri e dei paesi partner, intensificando la cooperazione con la NATO.

Il quadro congiunto si fonda sull’agenda europea sulla sicurezza adottata dalla Commissione nell’aprile 2015, nonché su strategie quali quella dell’UE per la cibersicurezza, quella energetica e infine quella per la sicurezza marittima. Riunendo tutti i soggetti, le politiche e gli strumenti per contrastare dette minacce in modo più coordinato.

Il quadro è concepito per fornire agli Stati membri un solido fondamento, corredato di un’ampia gamma di strumenti e di iniziative dell’UE, che consenta loro di reagire collettivamente alle minacce ibride sfruttando appieno il potenziale dei trattati.

Ma cosa si intende per “minacce ibride”? Per “minacce ibride” si intendono una serie di attività che combinano metodi convenzionali e non e che possono essere realizzate in modo coordinato da soggetti statali e non statali pur senza oltrepassare la soglia di guerra formalmente dichiarata. Il loro obiettivo non consiste soltanto nel provocare danni diretti e nello sfruttare le vulnerabilità, ma anche nel destabilizzare le società e creare ambiguità per ostacolare il processo decisionale.

Il quadro congiunto presentato dalla Commissione europea e dall’Alta rappresentante Federica Mogherini è volto ad aiutare gli Stati membri dell’ UE e i loro partner a reagire alle minacce ibride, combinando gli strumenti europei e nazionali in modo più efficace rispetto al passato.

Pertanto, il quadro congiunto riunisce le politiche esistenti e propone ventidue azioni operative volte a:

  • far opera di sensibilizzazione mediante la creazione di appositi meccanismi per lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e il coordinamento delle azioni dell’UE in materia di comunicazione strategica;
  • potenziare la resilienza concentrandosi su settori strategici e cruciali potenzialmente interessati quali la sicurezza informatica, le infrastrutture critiche (energia, trasporti, spazio), la protezione del sistema finanziario, la tutela della salute pubblica, nonché sostenendo le iniziative tese a contrastare l’estremismo violento e la radicalizzazione;
  • prevenire e affrontare le crisi e contribuire alla ripresa definendo procedure efficaci da seguire, ma anche esaminando l’applicabilità e le implicazioni pratiche della clausola di solidarietà (articolo 222 del TFUE) e della clausola in materia di difesa reciproca (articolo 42, paragrafo 7, del TUE) in caso di un grave attacco ibrido di vaste proporzioni;
  • intensificare la cooperazione tra l’ UE e la NATO, nonché con altre organizzazioni partner, nell’ambito di un impegno comune inteso a contrastare le minacce ibride, pur rispettando i principi di inclusione e di autonomia del processo decisionale di ciascuna organizzazione.

Ora il quadro dovrà essere presentato al consiglio dell’Unione.Federica_Mogherini_Official

L’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha dichiarato (come riportato dal sito della Commissione Europea): “Negli ultimi anni le condizioni di sicurezza sono radicalmente cambiate. Abbiamo assistito all’incremento delle minacce ibride alle frontiere dell’UE e l’Unione è stata invitata con fermezza ad adeguare e migliorare le proprie capacità di garante della sicurezza. La sicurezza interna e quella esterna devono essere collegate meglio tra loro. Con queste nuove proposte vogliamo migliorare la nostra capacità di reagire alle minacce ibride. In quest’ambito intensificheremo altresì la cooperazione e il coordinamento con la NATO”.

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