Ucraina, distrutta la diga di Kakhovka, 600 le case allagate
Ucraina, distrutta la diga nella cittadina di Nova Kakhovka, 150 tonnellate di olio idraulico riversate nel fiume Dnepr: distrutta la centrale idroelettrica
Sono almeno 150 le tonnellate di olio idraulico che si sono riversate nel fiume Dnepr dopo il crollo della diga Kakhovka, avvenuto ieri nell’omonima località ucraina. La centrale idroelettrica da cui partiva la diga è andata completamente distrutta. AGI – Le autorità imposte dalla Russia hanno dichiarato lo stato di emergenza nella città dopo la rottura della struttura superiore della diga e la inondazione parziale della zona.
“Durante l’esplosione delle fondamenta della diga, anche la sala macchine è stata distrutta” ha denunciato il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. Al momento dell’esplosione, che Kiev attribuisce alle forze russe che controllano il territorio dove si trova l’impianto, c’erano “450 tonnellate di olio idraulico nella sala macchine“. “E 150 tonnellate sono già nel fiume Dnepr“. Un disastro ambientale vero e proprio per le acque del Mar Nero. Al momento le autorità ucraine sostengono di essere già al lavoro per contenere le conseguenze dello sversamento.
I dati
La diga era già danneggiata da alcuni giorni prima del crollo strutturale, rivela un’analisi della Cnn, secondo cui non si può verificare in modo indipendente se il danno preesistente abbia avuto un ruolo nel crollo della diga o se questa sia stata distrutta con un attacco deliberato da una delle parti in conflitto.
Le immagini satellitari di Maxar mostrano che il ponte stradale che attraversava la diga era intatto il 28 maggio, ma le immagini del 5 giugno mostrano una sezione dello stesso ponte mancante. L’analisi delle immagini satellitari a bassa risoluzione suggerisce che la perdita della sezione del ponte sia avvenuta tra l’1 e il 2 giugno. I dati mostrano anche che i livelli dell’acqua nel bacino dietro la diga hanno raggiunto livelli record il mese scorso, secondo il servizio di informazioni Hydroweb.
I danni
Sono circa 600 le case allagate, comprese in 21 villaggi inondati. Secondo le autorità, il livello dell’acqua vicino a Nova Kakhovka, occupata dalla Russia più di 15 mesi fa, attualmente è a più di 10 metri.
“I militari russi continuano a bombardare il territorio dove sono in corso le misure di evacuazione. Un’ora fa, due agenti di polizia sono stati feriti nella zona“, ha denunciato Kiev.
“L’acqua è salita e continua a salire. La città è allagata, il viale Dnepr è già sott’acqua. Ciò significa che l’acqua è salita di oltre 10 metri“, ha riferito il sindaco, assicurando che in città non c’è panico.
L’avanzata ucraina nel sud Donetsk è stata interrotta, dopo che le truppe hanno subito “pesanti perdite”, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, citato dalla Cnn che non ha potuto, però, verificare la notizia con fonti indipendenti. Secondo il ministero della Difesa russo, gli ucraini hanno perso nel sud Donetsk oltre 1.500 uomini, 28 carri armati, inclusi otto Leopard prodotti in Germania, e 109 veicoli corazzati da combattimento.
Il capo del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha definito fantasie sfrenate le dichiarazioni del ministro della Difesa di Mosca sulle perdite inflitte alle truppe ucraine. “Per distruggere un migliaio e mezzo di persone, deve essere un tale massacro, in un giorno, oltre 150 chilometri (90 miglia), un massacro infernale”, ha detto il capo di Wagner su Telegram. “Pertanto, penso che queste siano solo alcune fantasie sfrenate“. Prigozhin ha anche affermato che le truppe di Kiev sono avanzate vicino alla città ucraina orientale di Bakhmut, di cui la Russia ha dichiarato di aver preso il controllo il mese scorso. Le truppe russe, ha detto, stavano “lentamente” lasciando il villaggio di Berkhivka vicino a Bakhmut, cosa che ha definito una “disgrazia”.
Nel frattempo, il capo di Stato Volodymyr Zelensky ha fermamente dichiarato che la “distruzione” della diga di Nova Kakhovka è opera di “terroristi russi“.
“La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma solo per il mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo del territorio ucraino – scrive Zelensky sui social – a loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perche’ usano ogni metro per il terrore. Solo la vittoria dell’Ucraina restituira’ la sicurezza. E questa vittoria arrivera’. I terroristi non potranno fermare l’Ucraina con acqua, missili o altro“, ha aggiunto Zelensky che convocato il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale.
Il governatore ucraino della regione di Kherson, Oleksandr Prokudin, ha affermato che circa 16.000 persone si trovavano nella “zona critica” sulla riva destra del Dnepr controllata dagli ucraini. L’evacuazione è iniziata nei distretti a monte della città di Kherson e le persone saranno portate in autobus in città e poi in treno a Mykolaiv e in altre città ucraine.
Diversa la versione di Mosca, secondo cui a causare l’attacco sono stati i bombardamenti ucraini. La parziale distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovskaya nelle zone costiere del Dnepr e’ stata causata dai bombardamenti delle truppe ucraine, dice il capo del governo della regione di Kherson, Andrey Alekseenko, secondo cui la situazione è sotto controllo e non vi è alcuna minaccia per la vita delle persone. Le autorità controllano il livello dell’acqua nel fiume, ha aggiunto Alekseenko.
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