Vaccino anti-Covid, Trump: tra gloria e scetticismo

Il governo dovrà combattere contro lo scetticismo dei repubblicani, più restii rispetto ai democratici, alla somministrazione del vaccino anti Covid-19.

Donald Trump chiede a gran voce il merito del vaccino Pfizer, approvato qualche settimana fa dal governo americano e considerato ufficialmente idoneo alla somministrazione. Durante i mesi di campagna elettorale, Donald Trump aveva più volte ribadito che gli Stati Uniti si sarebbero classificati primi nella corsa al vaccino anti-Covid. Il risultato è arrivato, ma ora i suoi sostenitori repubblicani si dicono scettici o addirittura restii alla somministrazione.

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Il vaccino Moderna

Fino alla scorsa settimana, lo scetticismo repubblicano rimaneva soltanto un’ipotesi, ora però, con un secondo vaccino in arrivo, trova conferma. Ieri, infatti, la Food and Drug Administration ha ufficialmente approvato il vaccino Moderna, soltanto una settimana dopo l’approvazione del vaccino Pfizer e BioNTech. Con ben due vaccini pronti all’uso, la scelta se aderire o meno alla somministrazione si fa sempre più vicina e il giudizio degli americani si divide in due.

Stando ai dati della Kaiser Family Foundation, la maggioranza degli americani si dice favorevole alla vaccinazione. Circa il 71% della popolazione ha, infatti, dichiarato di non avere problemi all’idea di sperimentare il nuovo vaccino. Il dato meno rincuorante arriva dai repubblicani, circa il 42% si è detto scettico o addirittura restio alla somministrazione, rispetto al 12% dei democratici.

Trump No-Vax

Il movimento americano No-Vax non è cosa nuova, ma il vaccino anti-Covid presenta un retroscena diverso, nuovo. L’ultima campagna elettorale americana, vinta da Joe Biden, si è a lungo soffermata sulla conquista miracolosa di un vaccino efficace e sicuro. In questi mesi, il tycoon americano si era fatto portavoce di un unico grande obiettivo: ottenere il vaccino per l’Election Day. La frettolosità di dichiarazioni così azzardate aveva scatenato in molti democratici la paura che gli interessi economici e la brama di potere avrebbero di gran lunga superato l’interesse pubblico.

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Venerdì, il vicepresidente Mike Pence si è così sottoposto a una delle prime somministrazioni, in diretta dall’Eisenhower Executive Office Building di Washington. A Pence si sono poi aggiunti, la democratica Nancy Pelosi e il senatore Mitch McConnell. Per il neo-eletto presidente Joe Biden e sua moglie Jill Biden bisognerà, invece, attendere lunedì.

La diretta di Mike Pence si è svolta seguendo un unico importante messaggio, ribadito anche dallo slogan alle spalle del vicepresidente: ‘vaccinarsi è efficace e sicuro‘. Dopo la somministrazione, Pence avrebbe così dichiarato: ‘Non ho sentito nulla, ben fatto‘. Grande assente, Mr. Trump, l’unico vero responsabile dell’attuale clima di confusione e scetticismo. Nei mesi, infatti, Trump non avrebbe fatto altro che criticare e mettere in discussione l’operato dei virologi e degli scienziati, insistendo nel voler ridimensionare la portata del virus. Ciò avrebbe contribuito a creare nei suoi sostenitori un forte senso di incertezza nei confronti del vaccino anti-Covid.

Trump Pro-Vax

Gli esperti hanno affermato che, per ottenere una percentuale di immunità della popolazione, l’obiettivo sarebbe vaccinare il 75% della popolazione. Mentre adesso l’amministrazione Trump starebbe investendo in una forte campagna di sensibilizzazione pro vaccino, la percentuale di repubblicani reticenti sarebbe in continuo aumento.

Ricordiamo che Trump ha sperimentato in prima persona il virus, ciò potrebbe essere, secondo lo scienziato dell’Oklahoma State University, Matthew Motta, un ottimo punto di partenza. Secondo Motta, Trump potrebbe assumere un ruolo pro-attivo nella propaganda al vaccino: ‘L’unica persona in grado di convincere i suoi stessi sostenitore che, più volte, gli hanno dato fiducia e ne hanno seguito le indicazioni’. Trump potrebbe così assumere il ruolo di protagonista nella campagna alle prossime vaccinazioni, incoraggiando gli elettori repubblicani più scettici a riguardo.

Cambio di rotta

Lo scetticismo repubblicano non sorprende, in passato, infatti, fu proprio Trump ad additare i vaccini come principale causa dell’autismo infantile. Facendo un salto nel passato, più precisamente nel 2007, Trump aveva dichiarato di aver boicottato la vaccinazione del figlio e lo aveva ribadito poi nel 2015, durante la sua candidatura alle presidenziali.

Nel tempo, Trump è così diventato simbolo di un rinvigorito movimento anti-vax, mentre ora pretende di essere il simbolo dell’avanguardia in tema di vaccino anti-Covid. Il clima caotico e confuso che ha contribuito in prima persona a creare, ora potrebbe rivoltarglisi contro.

In questo clima rientrano le teorie di cospirazione, oltre a quella che vede la creazione del virus pensata ad hoc dai democratici per distruggere Trump, si aggiunge la teoria del vaccino dotato di microchip, capace cioè di tracciare la popolazione.

Fabiana Raimo

Laureata in Studi Comparati presso l'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di attualità, cronaca giudiziaria e politica internazionale.

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