Il tanto agognato Vaccine Day sta per arrivare. Dopo l’approvazione dell’Ema, il vaccino contro il Covid-19 verrà simbolicamente somministrato per la prima volta in Europa lo stesso giorno, il 27 dicembre. Per quel giorno, a 9750 volontari verrà inoculata la prima dose che necessiterà di un richiamo nell’arco delle successive tre settimane. I furgoni che trasportano il vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus Sars-CoV-2 lasceranno il Belgio il 24 dicembre, per poi raggiungere il confine italiano il 26. Le dosi verranno poi trasportate presso l’Istituto Spallanzani e il giorno successivo si somministrerà ai volontari individuati tra personale medico e infermieristico. La prima persona a riceverlo sarà un’infermiera.
Mentre le regioni si apprestano a convocare i volontari per le prime dosi, l’Italia dovrebbe ricevere un ulteriore milione e 874 mila di flaconi con polvere da diluire nei primi giorni di gennaio. Questi vaccini, già suddivisi in per le singole regioni, saranno destinati al personale medico e agli ospiti e operatori delle Rsa. Nelle tre settimane che seguono, arriveranno 2,5 milioni di dosi destinate agli ultra ottantenni. Sarà poi la volta delle persone tra i 60 e i 79 anni e a coloro che presentano almeno una patologia cronica. In questi casi, si occuperà della somministrazione il personale delle aziende ospedaliere e Asl. Sarà quindi il turno del resto della popolazione e qui verranno messi in campo, come spiega Repubblica, circa 15 mila tra medici e infermieri individuati dal commissario Arcuri.
Come qualsiasi farmaco, vaccino o sostanza esistente al mondo, anche il vaccino contro il Covid-19 può scatenare una reazione allergica. Sulle oltre 270 mila dosi somministrate in questi giorni in Gran Bretagna, solo sei persone hanno manifestato una reazione allergica, di cui il personale è a conoscenza e che può prontamente intervenire. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, la Pfizer-BioNTech ha pubblicato i risultati sull’autorevole rivista scientifica New England Medical Journal. Su 40 mila pazienti (di cui 20 mila del gruppo di controllo) sono stati registrati effetti indesiderati di lieve o moderata entità come dolore nella zona dell’iniezione, malessere generale, mancanza di forze (astenia) e febbre nel 20% dei casi. Queste reazioni avverse sono estremamente normali in quanto indice dell’organismo che reagisce al vaccino e crea anticorpi contro la malattia. Per la sicurezza di tutti, l’AIFA, l’Azienda Italiana del Farmaco, ha istituito un sistema di tracciamento dei casi avversi.
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