21 Aprile 2023 - 09:45

Vignetta del Fatto Quotidiano: Giorgia Meloni difende la sorella

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni difende la sorella Arianna dopo una vignetta pubblicata sul Fatto Quotidiano

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, difende la sorella Arianna, moglie del ministro Lollobrigida con un post sul suo profilo Facebook dopo una vignetta pubblicata sul Fatto Quotidiano. La polemica politica si è accesa dopo che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, intervenuto al congresso della Cisal, ha dichiarato: “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada”.

“Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella – scrive su Facebook il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni –. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico”.

“E il silenzio assordante su una cosa del genere da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale – prosegue Meloni – dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi “buoni”.

Lo sfogo di Arianna Meloni

Arianna Meloni, la sorella del Premier, affida a un post su Facebook il suo sfogo contro la vignetta pubblicata dal Fatto quotidiano che la tira in ballo nella polemica per le dichiarazioni di suo marito, il ministro Francesco Lollobrigida.

“Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone? Persone con i loro problemi, le loro angosce, con i loro sentimenti, con le loro paure? Ma soprattutto con le loro famiglie, i loro amici, i colleghi di lavoro e i loro figli? Lo sanno, ma per loro attaccare l’avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie”.