7 Febbraio 2018 - 16:50

L’Ecdc lancia un nuovo allarme virus Zika: le due facce della ricerca

Virus Zika

Il Centro Europeo per il controllo delle malattie invita i Paesi del Vecchio Continente a sorvegliare la terribile zanzara “Aedes Aegypti”, che potrebbe riportare in Europa malattie tropicali come la febbre gialla o il virus Zika

L’Ecdc (Centro Europeo per il controllo delle Malattie) lancia un allarme per la salute di tutta Europa: la zanzara “Aedes Aegypti” potrebbe presto arrivare nel Vecchio Continente portandosi dietro un carico di malattie tropicali, dalla febbre gialla al virus Zika.

I vertici del centro invitano gli organismi europei preposti alla salvaguardia della salute alla massima precauzione: la zanzara starebbe infatti compiendo un velocissimo viaggio di avvicinamento ai nostri territori.

La zanzara “Aedes Aegypti” verso l’Europa: allarme virus Zika

La zanzara vivrebbe stabilmente dal 2007 a Maldeira, da dove si sarebbe allontanata solo un anno fa per tornare in Egitto e in Spagn. L’allarme è partito dalle Canarie.

Il ritorno di un tale bacillo, che ha causato epidemie in tutta Europa almeno fino alla seconda metà del secolo scorso, riporta in auge il pericolo malaria: la malattia continua a registrare 212 mila casi  l’anno e, nel 2015, sono stati 429 mila i casi di morte, i cui protagonisti sono sempre di più i bambini.

La ricerca continua

Una soluzione contro la malaria sarebbe stata individuata nel colorante blu: secondo un esperimento condotto in Mali e coordinato da Teun Bousema dell’università olandese Radbound, esso sarebbe in grado, in aggiunta alla terapia classica, di uccidere con una rapidità insperata il parassita della malaria, anche contro i ceppi più resistenti. L’uso del colorante blu di metilene andrebbe quindi incontro a due importanti esigenze nella battaglia alla malaria: la resistenza e la rapidità. Si sa, infatti, in quest’ultimo caso, che quanto più la terapia è poco tempestiva, meno sono le possibilità di ridurre l’incidenza mortale della malattia sul soggetto contagiato.

Ma…

L’altra faccia della medaglia di una speranza generalizzata nella battaglia alle malattie come la tubercolosi e la malaria, è rappresentata dai dati forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità: stando ad una serie di proiezioni, solo l’1% dei fondi destinati alla ricerca vengono utilizzati per curare le malattie tropicali, sebbene essi rappresentino una buona fetta della popolazione mondiale. La già irrisoria percentuale sarebbe poi destinata a scendere ulteriormente nei Paesi a basso reddito dove le risorse per finanziare la formazione di nuovi organismi di ricerca sono quanto mai ridotte all’osso.

 

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