È il 26 ottobre 1970 e, circa un anno prima, un giovanissimo paroliere di nome Bernie Taupin compose, di getto, il testo di una delle canzoni d’amore più belle in assoluto. Questo giovane adolescente inviò le parole ad Elton John e, quest’ultimo, in meno di mezz’ora, riuscì a comporre la musica. Si tratta di “Your Song” una canzone simbolo del cantante inglese che, oggi, compie ben 50 anni. Ma, forse, non tutti sanno che, la grande Mia Martini ha reinterpretato il brano e lo ha intitolato “Picnic“.
“Your Song” è diventato, nel corso degli anni, un marchio identificativo e, il cantante la utilizza sempre per concludere i suoi concerti dal vivo. Questo brano conta il maggior numero di cover da parte di tanti artisti nel corso dei vari decenni. Molti si sono cimentati nella reinterpretazione di questo brano e, tra le cover più famose ricordiamo quelle reinterpretate da Rod Stewart, Al Jarreau, Ellie Goulding (in occasione del matrimonio del principe William e di Kate Middleton ndr), e Lady Gaga nel 2018 durante uno speciale dedicato a Elton John.
Però, forse, non tutti sanno che esiste anche una versione italiana del brano “Your Song”. La cover è stata interpretata dalla straordinaria Mia Martini che, nel 1973, ha pubblicato il brano dal titolo “Picnic” contenuto nell’album “Il giorno dopo“. Il testo, completamente diverso da quello scritto da Bernie Taupin, è stato firmato da Maurizio Piccoli.
L’album in cui è contenuto “Picnic” è il più venduto della cantante calabrese (circa mezzo milione di copie vendute ndr), nel quale il filo conduttore è la speranza nel domani. Il brano trainante dell’intero album è “Minuetto“, una delle canzoni più famose di Mia Martini.
Nel brano “Picnic” la voce di Mia Martini ci avvolge completamente e, in uno spettacolare crescendo, arriva a toccare le corde più nascoste della nostra anima. È raro che una cover renda giustizia al brano originale ma, la cantante calabrese c’è riuscita. Mia ha inserito nel brano tutta la sua fragilità specie quando canta il verso “ll fiume capì, e lento parlò, un po’ di più dei miei passi, le incertezze e dei suoi no“.
In “Picnic” oltre la fragilità, troviamo la paura di Mia Martini nel ritrovarsi da sola come dimostra il verso “lui come una grande cometa non si voltò“. Quindi, affranta e con un “nodo in gola” disperato, Mia cerca di attenuare il desiderio di averlo accanto a sè. “Che dolce la sera, se tu fossi ancora qui“, conclude rassegnata Mia.
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