4 Dicembre 2016 - 18:25

Black Mirror: futuro distopico o presente metaforizzato?

black mirror

Cos’è Black Mirror? Semplicemente una serie televisiva dal successo planetario che sta facendo riflettere, tanto, tutte le persone che ne hanno preso visione

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Cos’è Black Mirror? Semplicemente una serie televisiva dal successo planetario che sta facendo riflettere, tanto, tutte le persone che ne hanno preso visione. Obbiettivo? Quello di raccontare un futuro distopico, o anti utopico, in cui la tecnologia, ed i social media in particolare, hanno preso il sopravvento sull’essere umano.

Paurosa.

Una serie fuori dal comune, un mix tra Horror e Thriller Psicologico. Ogni puntata è a sé stante, ogni episodio racconta di una società futura tecnolesa, in qualche modo dipendente da qualche tecnologia avanzata, o addirittura governata da un social network onnipresente. Black Mirror, letteralmente “specchio nero”, si riferisce ad ogni schermo di televisione e/o smartphone. Essendo questa una serie televisiva che critica ampiamente il progresso tecnologico che continua ad attanagliarci. Il filo conduttore di ogni episodio è l’assuefazione alle nuove tecnologie e gli effetti derivanti. Sul come una nuova invenzione tecnologica ha destabilizzato e la società ed il modo di rapportarsi.

Nosedive. 

Nosedive? Dall’Inglese “scendere in picchiata”, è il primo episodio dell’ultima stagione di questa fantomaticalacie serie. Trama non molto complicata, episodio scorrevole e semplice da seguire. Non sembra essere il classico complicato e cervellotico episodio di BM. C’è un filo conduttore, però, che mi ha fatto riflettere e mi ha spinto a scrivere queste quattro righe. La puntata è retta da un social network costante ed infinito in cui ogni persona riceve un voto in tempo reale dalle altre persona con cui si rapporta. Il tutto è reso possibile da un cellulare di ultima generazione. Ergo, ogni persona è costretta a comportarsi in maniera dolce e gentile con tutti per ricevere quanti più possibili feedback positivi. Allo stesso modo, poi, ogni persona riesce ad ottenere quanti più benefici in base al proprio “livello”. La protagonista dell’episodio scopre che, per ottenere una villa privata, deve avere una valutazione di almeno 4.5/5. Il tutto porterà ad un degrado costante fino all’arresto di quest’ultima.

Presente.

Perché questo episodio mi ha fatto particolarmente pensare? Perché il tutto, seppur in maniera non così esplicita, è like4likepresente nella vita di tutti giorni di ognuno di noi, soprattutto tra le giovani ragazze. Girovagando sui vari social network ed in particolare su Instagram, tra gli #Hashtag più popolari troviamo #Like4Like e #Follow4Follow. Cosa significano e rappresentano questi due popolari modi di dire? Sono un invito ad “approvarmi”, a dire se tu mi metti un like, lo faccio anch’io, così entrambi/e eleviamo il nostro stato sociale e saremo più follow4followsocialmente appetibili. Sono addirittura 184 milioni i post accompagnati da un #like4like. Un do ut des continuo, senza sosta, che permette a entrambi di essere apparentemente felici. Più like dai, più ne ricevi. Non hai tanti likes? Non sei abbastanza figo. Un circolo vizioso, sul quale molte persone basano la propria ragione di vita e che continua ad espandersi a macchia d’olio. Pratica comune che permette ad entrambi di avere più likes e più follower, il che porta ad una soddisfazione apparente, un contentino che però per molte persone significa tanto.

La realtà rappresentata da Black Mirror è inarrivabile, praticamente fantascienza. Ma l’involuzione dei social network è chiara ed evidente e noi ragazzi ne siamo già, a tutti gli effetti, dipendenti e servi. Il tutto non ci porterà ad un arresto  o ad una condanna a morte. Ma di sicuro finiremo per cercare di accattivarci il consenso di quante più persone possibili, credendoci forti ed intoccabili quando una persona “popolare” approverà le nostre idee. Disgregando ciò che è la realtà vera e propria. Dimenticando quanto possa essere panaceico un sorriso o un semplice abbraccio.

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