13 Maggio 2015 - 19:40

Fabrizio De André al cinema grazie a un documentario

Verrà proiettato il 27 e 28 maggio nei cinema un emozionante documentario dedicato a Fabrizio De André, che porterà sullo schermo la doppia anima del cantautore genovese

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“Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André”, questo il titolo del documentario che verrà trasmesso al cinema il 27 e 28 maggio, e che porterà sullo schermo il rapporto tra il cantautore e la Sardegna e le riprese del suo ultimissimo tour, con i concerti del 13 e del 14 febbraio 1998 al Teatro Brancaccio di Roma.

Il film, diretto dal regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu e prodotto da Clipper Media in collaborazione con Rai Cinema, Time in Jazz e Meganos, ripercorre le due anime di De André, da quella privata e più intima, a quella pubblica e musicale, che ancora oggi rende il suo ricordo vivo e indispensabile.

de andréLa prima parte del documentario vedrà De André ad Agnata, in Sardegna, con testimonianze ed immagini che lo ritraggono nella sua tenuta nelle campagne di Tempio Pausania. Un Faber nelle insolite vesti di contadino e allevatore, che amava indossare ogni volta che si spogliava della sua chitarra. Un mestiere umile come la sua musica, e che il cantautore svolgeva con la stessa passione e dedizione con cui si esibiva sul palco.

A conclusione delle varie testimonianze, ci sarà la proiezione dell’ultimo concerto dal vivo di Faber del 1998 al Teatro Brancaccio di Roma, tenutosi circa un anno prima della sua scomparsa.

Il documentario prevede anche gli interventi di varie personalità della cultura, tra cui Renzo Piano, di alcuni degli amici che l’hanno conosciuto, e di protagonisti del panorama musicale contemporaneo attraverso i quali sopravvive la sua musica.

Dori Ghezzi, moglie dell’artista, si è dimostrata molto contenta dell’iniziativa, che ha accolto ed approvato con molto entusiasmo.

Gianfranco Cabiddu, il regista di “Faber in Sardegna”, è riuscito a creare un’autentica osmosi tra lui e Fabrizio: da sardo è riuscito a vedere la sua terra con lo stesso sguardo del ‘forestiero’, lo stesso entusiasmo, lo stesso stupore, lo stesso amore, la stessa visione godereccia della Sardegna. Fabrizio sapeva essere un grande amico, non solo dei suoi musicisti e non solo sul lavoro. Io stessa ho vissuto questa sensazione: la mia autostima è cresciuta grazie a lui, la verità è che Faber riusciva a tirare fuori la parte migliore di chiunque si trovasse a interagire con lui. Nell’arte e nella vita

ha dichiarato durante un’intervista a Repubblica.

Un commovente documentario che oltre a raccontare la Sardegna di Fabrizio, regalerà al pubblico un intero concerto, forse uno dei più belli, al quale De André partecipò insieme a tutta la sua famiglia, quasi avesse presagito che potesse essere la sua ultima esibizione. Ma il tempo non ha scalfito minimamente il ricordo della sua personalità umana ed artistica, caratterizzata da una professionalità e sensibilità che è difficile trovare altrove. Un vero Maestro e un raro esempio di umanità e di cultura, che, anche se solo per due giorni, vedremo rivivere sul grande schermo.

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