25 Settembre 2015 - 17:01

Siria, sostegno militare da Russia e Israele

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Continuano da ormai una settimana le operazioni militari russe nel territorio della Siria, al fine di fronteggiare la minaccia Isis

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Di fronte all’impassibilità di gran parte delle potenze occidentali alle richieste di aiuto siriane, il premier Putin non ha esitato a organizzare un intervento militare di appoggio alle forze aeree e di fanteria presenti in Siria. I militari Russi sono già al lavoro per aiutare l’esercito nazionale, il quale ha resistito duramente – col solo aiuto degli Hezbollah – alle violenze e agli attacchi dei miliziani dell’Isis. Le operazioni hanno avuto luogo nel pieno rispetto degli accordi internazionali, per le quali Mosca ha sollecitato la Casa Bianca a intervenire. Tuttavia, gli Usa hanno manifestato un’ ambigua irritabilità nei confronti del piano d’intervento russo. Non è infatti chiara la posizione del governo americano sulla questione Isis, la quale sembra essere ignorata da quest’ultimo.

sirianoSi tratta, in ogni caso, di una minaccia terroristica che richiede una soluzione diplomatica e politica multilaterale. A tal proposito, Mercoledì 23 settembre Putin ha incontrato il Primo Ministro israeliano Netanyahu, al fine di stipulare un accordo di cooperazione per la sicurezza internazionale, evitando dunque la possibilità di malintesi e conflitti su larga scala e garantendo un ulteriore appoggio militare all’esercito siriano.

Questa decisione segna probabilmente una svolta nello scenario geopolitico internazionale: Israele, da sempre fedele alleata dell’asse statunitense e ostile a numerosi paesi arabi dell’area mediorientale, (fra i quali vi era la Siria), ritrova, nella Russia, un valido interlocutore e un garante di sicurezza (oltre che di interessi personali). Sembrerebbe, dunque, momentaneamente scongiurato il pericolo di un conflitto russo-arabo-israeliano, che avrebbe determinato conseguenze imprevedibili.

Tuttavia, la situazione non è sottovalutabile, dal momento che Israele non approva i rifornimenti d’armi russe ai “terroristi” di Hezbollah, i quali hanno da sempre osteggiato le milizie israeliane, a causa dei continui massacri in territorio palestinese. Probabilmente, per una volta, la minaccia di un nemico più grande ha temporaneamente sepolto le antiche rivalità.

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