23 Aprile 2019 - 11:00

25 Aprile, Scalzone contro Anpi: “Celebrazioni da museo”

25 aprile

La sinistra storica si divide il 25 Aprile. Scalzone a Torre Maura coi migranti: “Campo di battaglia concreta e non di celebrazioni da museo”

Le ricorrenze del 25 Aprile e del 1 Maggio sono da sempre oggetto di dibattiti politici tra le varie forze politiche, essendo queste due feste prettamente “di sinistra“. Ma quest’anno si assiste ad un’ulteriore divisione, proprio tra chi nel giorno della liberazione dovrebbe essere più che mai vicino. Si tratta di Oreste Scalzone, fondatore del Potere Operaio, gruppo di sinistra extra parlamentare attivo fino al 1973, e l’Associazione di partigiani ANPI.

Scalzone dichiara ad Adnkronos di non voler partecipare alle manifestazioni di piazza organizzate dall’Anpi, preferendo recarsi a Torre Maura insieme ai migranti, che vivono ogni giorno situazioni di disagio. Dichiara infatti: “In piazze e cortei di Anpi dove aleggiano gli Smuraglia (presidente Anpi, ndr) non mi ritrovo neanche per fischiare o come presenza critica o contestatrice. Di Torre Maura o di impatti con i Cpr, veri lager in attesa di rinvii a quelli di Libia o di ‘accoglimento’ come carne da lavoro semi-schiava; oppure di necessità di gesti di azione diretta, di solidarietà concreta con occupazioni di case, fabbriche, tetti di capannoni ‘logistici’, ed altro e altro ancora, ne nascono ogni giorno. Ecco, lì è il nostro 25 aprile: campo di battaglia concreta e non di celebrazioni da museo“.

Combattere il “criptofascismo

Sostiene poi che quello che bisogna combattere non è il fascismo di Mussolini e della seconda guerra mondiale, ma il “criptofascismo che ha preso il sopravvento nella vita quotidiana, nelle strade e piazze, nei comportamenti, nella microfisica delle relazioni: non un fantasma memoriale bensì una modalità d’esserci, assai trasversale“.

Queste, quindi, le parole di Oreste Scalzone rilasciate ad Adnkronos. Parole senz’altro dure ed inaspettate, ma sicuramente coerenti con una figura che da sempre si oppone all'”ordine costituito“, che sia esso il Parlamento o l’Anpi.